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L’ombra del terrorismo sull’India: 13 morti nell’esplosione di un’auto a Delhi – Il video

10 Novembre 2025 - 21:08 Ugo Milano
L'episodio riaccende il timore di una ripresa degli attentati. Sequestrate tre tonnellate di esplosivo poche ore prima dell'esplosione

Non è esclusa nemmeno pista, nemmeno quella del terrorismo, dietro l’esplosione di oggi, lunedì 10 novembre, a Delhi, in India. Intorno alle 19 ore locali (le 15 in Italia) un’auto è esplosa nelle vicinanze della stazione della metro situata presso il Forte rosso, un’imponente fortezza storica in arenaria rossa e tra le principali attrazioni turistiche del Paese. Le fiamme hanno coinvolto altri veicoli parcheggiati a pochi metri di distanza. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 13 morti e 24 feriti.

La dinamica dell’esplosione

Lo scoppio, riferisce la polizia, ha riguardato una Hyundai i20 su cui viaggiavano tre persone. La vettura si è fermata a un semaforo nei pressi della stazione metro più vicina all’antica fortezza, dalle mura di arenaria rossa, simbolo dell’indipendenza indiana e della sovranità nazionale. È proprio in quel luogo che ogni anno, il 15 agosto, il primo ministro indiano innalza la bandiera nazionale e tiene un discorso alla nazione. Appena giunta al semaforo, l’auto è esplosa. Le fiamme hanno rapidamente raggiunto altri veicoli, trasformando la scena «in un inferno», come riferito da alcuni testimoni.

Il timore di una ripresa degli attentati

Gli inquirenti non escludono «nessuna ipotesi» sulle cause, ha dichiarato il ministro dell’Interno indiano, Amit Shah, mentre fonti di polizia citate dall’agenzia di stampa Ians indicano come plausibile la pista del terrorismo. Il timore degli abitanti è che l’esplosione di oggi segni la ripresa di attentati come quelli che scossero il Paese nei primi anni Duemila. Per questo, le autorità hanno elevato al massimo l’allerta in luoghi considerati critici, come il Taj Mahal, che si trova a oltre 200 chilometri dalla capitale.

Le indagini sull’esplosivo trovato fuori città

«Condoglianze a coloro che hanno perso i loro cari nell’esplosione di Delhi. Che i feriti si riprendano al più presto», ha scritto su X il primo ministro indiano, Narendra Modi. Ora spetterà agli inquirenti fare le indagini e provare a chiarire se quell’esplosione è stata il risultato di un incidente o un atto doloso. Uno degli aspetti analizzati è che, ore prima dello scoppio, la polizia aveva trovato circa tre tonnellate di esplosivi in due edifici di Faridabad, località alle porte di Delhi situata nello stato di Haryana, lo stesso che appare sulla targa della Hyundai i20 esplosa vicino al Forte rosso. Per il momento, la polizia indiana ha arrestato due persone: gli ex proprietari del veicolo esploso.

Foto copertina: EPA/Rajat Gupta | Il personale della polizia sul luogo dell’esplosione a New Delhi

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