«Voglio mezzo milione o non rivedrai i tuoi figli», condannata l’ex di Riccardo Orcel, fratello dell’Ad di Unicredit: portò i bimbi in Russia senza il consenso del padre

È stata condannata a tre anni di reclusione dal tribunale di Milano Elena Myandina, 40 anni, ex compagna di Riccardo Orcel, banchiere e fratello dell’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel. Le accuse sono di sottrazione di minore e tentata estorsione ai danni dell’uomo, che è anche il padre dei figli che hanno insieme. Praticamente la stessa condanna è stata inflitta ad Angelo Corbosiero, 51 anni, che secondo l’accusa avrebbe aiutato la donna nel piano di ricatto. Secondo quanto ricostruito in aula, Myandina nell’estate del 2023 aveva portato i due figli, all’epoca di 8 e 7 anni, in Russia senza il consenso del padre, pretendendo poi da lui 500mila euro per poterli rivedere: «Voglio mezzo milione di euro o non rivedrai più i tuoi figli fino a quando saranno maggiorenni».
Il tentativo di estorsione e il ritorno in Italia
La richiesta prevedeva un pagamento in dieci assegni circolari da 50mila euro ciascuno, da depositare presso un notaio milanese. In cambio, Myandina avrebbe riportato i bambini in Italia. L’accordo, però, non è mai stato accettato. Anzi: Orcel, assistito dall’avvocato Domenico Aiello, si era rifiutato di cedere alle pressioni, scegliendo di denunciare tutto ai carabinieri di Milano. Gli assegni, già predisposti, furono sequestrati come corpo del reato. Dopo mesi di trattative e contatti internazionali, la donna venne convinta a rientrare con i figli, che avevano trascorso circa cinque mesi in Russia. L’indagine, condotta dalla procura di Milano e coordinata dal pm Enrico Pavone, si è conclusa con la richiesta di tre anni di carcere per la donna e quattro anni e mezzo per il suo complice. Secondo il capo d’imputazione a Orcel sarebbe stato impedito il legittimo «esercizio della responsabilità genitoriale». Il tribunale ha riconosciuto la responsabilità di entrambi, condannandoli anche al pagamento delle spese processuali, di una multa di 600 euro, e al risarcimento del danno nei confronti di Orcel, con una provvisionale immediatamente esecutiva da 30mila euro.
L’avvocato Domenico Aiello, tra il caso Orcel e Garlasco
A difendere il banchiere nel processo milanese è stato Domenico Aiello, nome noto anche per un altro dossier che continua a scuotere la cronaca giudiziaria lombarda: il delitto di Garlasco. Aiello, infatti, è anche il legale di Mario Venditti, l’ex procuratore aggiunto di Pavia ora indagato a Brescia nell’inchiesta che ruota attorno alle presunte irregolarità nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. L’ipotesi di reato a suo carico è quella di corruzione in atti giudiziari. Secondo l’accusa, nel 2017 Venditti, che all’epoca si occupava del caso Garlasco, avrebbe ricevuto denaro da Giuseppe Sempio, padre di Andrea (entrambi oggi indagati), per archiviare l’indagine a carico del figlio.
