Rubavano gioielli d’oro dalle salme dei morti: indagati sei dipendenti del Comune di Milano

Sei dipendenti ed ex dipendenti del Comune di Milano sono finiti nel registro degli indagati per la procura di Milano perché sospettati di aver rubato ori e gioielli da alcuni cadaveri. Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, di furto e ricettazione. Tutti gli indagati appartengono all’area Servizi funebri e cimiteriali di Palazzo Marino, ma due di loro si sono licenziati nei mesi scorsi. In un caso, i pm ipotizzano che i dipendenti comunali avrebbero sottratto un’intera arcata dentaria di una donna morta in un incidente stradale
La prima denuncia e le indagini
L’inchiesta è scattata nel 2024, quando il familiare di un defunto ha segnalato al Comune che dalla salma di un suo caro erano spariti alcuni gioielli. A quel punto, sono partiti gli accertamenti della squadra interventi speciali della polizia locale, guidata dal comandante Gianluca Mirabelli. Nel corso delle indagini, gli agenti hanno verificato una serie di furti sia nelle camere mortuarie dell’obitorio di piazzale Gorini sia nelle abitazioni dei defunti.
Sequestrati telefoni e pc
Gli episodi di furto accertati sono sei, ma gli inquirenti ritengono che potrebbero essercene molti di più, compresi alcuni precedenti alla presentazione della prima denuncia arrivata al Comune di Milano. I sei dipendenti finiti sotto inchiesta, secondo quanto ricostruito, avrebbero poi venduto collane, orecchini, bracciali e svariati altri gioielli in negozi di compro-vendo oro del capoluogo lombardo e dell’hinterland. Gli agenti sono riusciti a risalire ad alcune ricevute rilasciate agli indagati in date compatibili con i furti. I dispositivi elettronici sei persone indagate, tutte residenti tra Milano e Lodi, sono stati sequestrati.
