Dall’inchiesta sul night club al ruolo nel caso Garlasco: la storia del maresciallo Marchetto e della sua relazione con Silvia Maria Sempio, zia di Andrea – Il video
C’è una vicenda che tiene insieme protagonisti che, in apparenza, sembrano lontani fra loro. Ed è quella in cui rivestono un ruolo centrale Francesco Marchetto e Silvia Maria Sempio. Lui è l’ex comandante della stazione dei carabinieri che ha condotto le prime indagini sul delitto di Garlasco. Ed è stato con lui che Alberto Stasi è diventato il principale sospettato, mentre Andrea Sempio, oggi indagato nel nuovo filone d’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, restava sullo sfondo. «Il suo nome? Mai sentito finché non lo hanno indagato», ha dichiarato Marchetto in una delle sue apparizioni televisive. Eppure, è difficile credere che il comandante di una stazione dei carabinieri – peraltro di un comune di circa 10 mila abitanti – non conoscesse affatto la famiglia della sua amante. Sì, perché Silvia Maria Sempio, la zia di Andrea Sempio, ha avuto una relazione con il maresciallo diversi anni prima dell’omicidio della giovane. La donna è la stessa che, secondo i magistrati di Brescia, nel 2017 avrebbe consegnato 30mila euro a suo fratello Giuseppe (padre di Andrea), oggi indagato per corruzione, per consentirgli di «comprare» l’archiviazione del figlio Andrea.
Il night-club
C’è un rapporto che emerge in un’altra inchiesta in cui spunta un locale di lap-dance a Garlasco, l’Exclusive Club. Nella sentenza si legge che «risulta ampiamente accertato» che all’interno del night «vi era la presenza di donne che adescavano i clienti ed esercitavano la prostituzione». E Marchetto, secondo il rapporto, era un cliente abituale. «Lo frequentava con cadenza di circa due volte la settimana», ha raccontato una delle spogliarelliste. E, non solo non aveva mai segnalato all’autorità giudiziaria l’attività che lì si svolgeva, ma fu anche trovato nel locale dai carabinieri durante un controllo, mentre era in licenza per malattia.
La condanna per favoreggiamento della prostituzione e peculato
Così, l’8 giugno 2013, Marchetto fu condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per favoreggiamento della prostituzione e peculato. Nel capo di peculato era contestato l’uso illecito di un dispositivo Gps e di una telecamera, impiegati da Marchetto per controllare il marito della donna con cui intratteneva la relazione extraconiugale: Silvia Maria Sempio, appunto.
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La difesa di Marchetto
Lui aveva tentato di difendersi spiegando che «quello era un prodotto di libera vendita, non uno strumento dei carabinieri». Marchetto sosteneva di aver comprato il Gps e di averlo rivenduto alla donna, lasciando però dentro la sua scheda dati. La zia di Andrea, invece, non ha mai negato e «ha raggiunto un accordo con il pubblico ministero sull’applicazione della pena». Nel corso delle indagini, la donna ha anche detto agli inquirenti che Marchetto frequentava la sua casa e la sua famiglia da anni, già da prima dell’omicidio di Chiara Poggi. Eppure lui in più occasioni ha giurato di non sapere chi fosse il nipote della sua amante. Un dettaglio ritenuto da molti difficile da credere.
