Padova, si inietta dell’Ozempic comprato online per dimagrire: 31enne in coma

Un’iniezione fatta nella speranza di perdere qualche chilo stava costando la vita a una 31enne di Padova. Come riporta il Corriere del Veneto, la donna aveva comprato su Internet del semaglutide, in commercio con il nome di Ozempic, il celebre farmaco che nasce per curare il diabete di tipo 2, ma che ha fatto successo come rimedio contro l’obesità. Mentre per il suo scopo originario l’Ozempic è rimborsato dal Sistema sanitario nazionale, chi lo cerca senza essere affetto da diabete arriva a pagarlo fino a 400 euro per un mese di trattamento. Per questo motivo molti si affidano al web per acquistarlo, potendo così aggirare anche l’assenza di una prescrizione medica. Questa è stata la strada scelta anche dalla 31enne padovana, che pur non essendo diabetica né obesa, si è fatta arrivare una pennetta per l’autosomministrazione. Il contenuto però non era quello desiderato: nella confezione non c’era Ozempic, bensì insulina pura.
La somministrazione e il coma
Le conseguenze di questa somministrazione, peraltro su una persona sana, sono state immediate e la glicemia della giovane donna è precipitata in pochi minuti, portandola in coma. «I familiari l’hanno trovata svenuta e hanno chiamato subito il Suem 118», racconta Daniele Mengato, dirigente dell’Unità di Farmacia nell’Azienda ospedaliera di Padova. «All’arrivo dei soccorritori la glicemia della giovane era inferiore a 40, su una scala compresa tra 80 e 100, quindi è stata trasferita d’urgenza al Pronto Soccorso. Arrivata in ospedale, «i medici le hanno somministrato glucosio endovena e lei ha ripreso gradualmente conoscenza. Poi è stata ricoverata in Clinica medica V per qualche giorno e si è ripresa perfettamente, senza complicanze. Oggi sta bene, ma ha rischiato grosso».
L’allarme sui farmaci acquistati online
Quando è rinvenuta è stata la stessa donna a raccontare in che modo si fosse procurata il presunto Ozempic. Tuttavia, dal momento che il semaglutide non provoca cali glicemici, i medici hanno da subito sospettato una contraffazione. Il laboratorio per le analisi tossicologiche dell’Azienda ospedaliera di Padova ha quindi esaminato il prodotto, scoprendo che si trattava di insulina. «Grazie alla sua efficacia nella perdita di peso, la semaglutide ha guadagnato popolarità in tutto il mondo, in particolare nella versione di marca Ozempic – spiega Mengato -. Sui social network è consigliato da influencer e personaggi famosi, ma l’elevata domanda che ne è derivata ha indotto un aumento dei prodotti falsificati venduti su piattaforme online non regolamentate». Con conseguente «carenza del farmaco sui canali ufficiali, per trattare i pazienti che davvero ne hanno bisogno, cioè diabetici e obesi». Il rivenditore online da cui la donna ha acquistato è stato segnalato alle autorità competenti, ma risulta ancora attivo.
Foto copertina: EPA/CJ GUNTHER
