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Ferrara, vietata la gita a chi non raggiunge la media del 7. La decisione della preside per evitare la gara d’appalto

15 Novembre 2025 - 09:30 Ygnazia Cigna
Gite scolastiche
Gite scolastiche
Il viaggio è previsto per febbraio e coinvolge le 12 terze dell'istituto. Ma la dirigente ha già chiarito che dovrà rispettare il tetto di spesa di 140mila euro

Non tutti gli studenti dell’istituto Einaudi di Ferrara potranno partecipare al viaggio d’istruzione a Napoli: la preside ha stabilito che la media dei voti deve essere almeno pari a 7, insieme ad altri requisiti disciplinari, per essere ammessi. La decisione è stata comunicata alle famiglie e ha come obiettivo principale il rispetto del nuovo tetto di spesa di 140mila euro, oltre il quale, da quest’anno, le scuole sono obbligate a gestire i viaggi di istruzione come fossero appalti. Oltre alla media scolastica, sono stati esclusi gli studenti con note disciplinari o con voti di comportamento inferiori a 8 nello scrutinio precedente. La preside ha spiegato al Resto del Carlino che, in assenza di criteri oggettivi, «l’unica alternativa» sarebbe stata un «sorteggio», considerato meno corretto. Qualche famiglia, però, avrebbe già chiesto un incontro con la preside per sollevare le proprie perplessità.

Gli esclusi

Il viaggio in questione è previsto per febbraio e coinvolge le 12 terze dell’istituto. Ma la preside ha già chiarito che dovrà rispettare il tetto di spesa annuale di 140mila euro. Per questo, la dirigenza ha escluso gli studenti con provvedimenti disciplinari e, tra i rimanenti, coloro che hanno un voto di condotta inferiore a 8. Per gli studenti esclusi, la scuola prevede comunque una sorta di priorità per l’anno successivo.

Le gite nel caos

In questi mesi, molte scuole hanno rallentato o sospeso l’organizzazione dei viaggi d’istruzione a causa delle modifiche degli anni scorsi al Codice degli appalti e della fine della deroga concessa dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Lo scorso anno, grazie alla deroga, gli istituti potevano gestire autonomamente le gite, anche se il costo superava i 140mila euro, senza seguire le regole più complesse degli appalti pubblici. Con la scadenza della deroga, invece, ogni viaggio ora deve rispettare criteri specifici di trasparenza che complicano la gestione burocratica per le scuole.

Il tetto dei 140mila euro

Il tetto dei 140mila euro deriva dalle nuove regole sull’organizzazione dei viaggi d’istruzione. Fino a questa soglia, ha chiarito il ministero dell’Istruzione e del merito nei giorni scorsi, le scuole possono gestire autonomamente le gite senza seguire procedure burocratiche complesse di appalto pubblico. Superare i 140mila euro, ma restare dentro i 221mila richiede l’uso di una piattaforma ufficiale elaborata dalla Consip che, però, al momento non è ancora operativa. Lo sarà a partire dal 2026. Mentre spese superiori a 221mila euro per i viaggi di istruzione (o 750mila per i corsi di lingua) comportano obblighi di una gara d’appalto aperta. In pratica, rispettare il limite dei 140mila euro permette all’Einaudi di Ferrara di organizzare la gita con procedure snelle e rapide, evitando tempi lunghi e complicazioni burocratiche.

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