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Palestina, l’Ong che porta i gazawi via dalla Striscia: «Li lasciamo in Sudafrica o Indonesia»

18 Novembre 2025 - 06:04 Alessandro D’Amato
ong palestinesi striscia di gaza indonesia sudafrica
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I viaggi in «stretto coordinamento» con le autorità israeliane. E le parole di Trump e Netanyahu sui palestinesi da trasferire in una «bellissima zona» «un po’ lontana» da Gaza

Al-Majd Europe è una ong che opera nella Striscia di Gaza. Si presenta come una «organizzazione umanitaria fondata nel 2010 in Germania, specializzata nel fornire aiuti e supporto a comunità musulmane in zone di conflitto». Ha un portale per le donazioni che vanno da 50 a 1.500 dollari, ovvero «il costo del viaggio di una persona». Giovedì 13 settembre ha fatto partire un charter dall’aeroporto israeliano di Ramon con destinazione Nairobi e poi Johannesburg. In Sudafrica ha rilasciato 150 palestinesi provenienti da Gaza e privi dei documenti di viaggio. L’accusa arriva da Al Jazeera e Hareetz: il viaggio è avvenuto in «stretto coordinamento» con le autorità israeliane.

L’Ong che porta i gazawi via dalla Striscia

Il sito web di Al-Majd è stato diffuso via social di Gaza negli ultimi mesi. C’è una casella di posta elettronica con localizzazione a Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est. Una società vicina si chiama Talent Globes ed è di proprietà di una persona con cittadinanza israeliana ed estone. E che ha confermato di aver partecipato all’«evacuazione dei palestinesi da Gaza». Ogni candidato deve trasferire una somma che va da 1.500 a 2.700 dollari. Poi si viene aggiunti a un gruppo Whatsapp con gli aggiornamenti sulla partenza. Il numero di telefono sembra essere israeliano. Il primo gruppo di 57 cittadini ha lasciato la Striscia il 27 maggio. A bordo di autobus sono arrivati al valico di Kerem Shalom. Poi all’aeroporto di Ramon, su un charter della compagnia rumena Fly Lili con scalo a Budapest. Destinazioni finali: Indonesia e Malesia.

In Sudafrica

I gazawi del secondo gruppo sono arrivati invece a Johannesburg. Dove sono stati trattenuti per ore perché senza documenti. Per l’ambasciata palestinese in Sudafrica la loro partenza è stata gestita da «un’organizzazione non registrata e fuorviante che ha sfruttato le tragiche condizioni umanitarie della nostra gente a Gaza, ha ingannato le famiglie, ha raccolto denaro da loro e ha facilitato il loro viaggio in modo irregolare e irresponsabile. Questa entità ha poi tentato di disconoscere ogni responsabilità quando sono sorte complicazioni». L’Ufficio per l’emigrazione volontaria, istituito presso il ministero della Difesa israeliano, ha incaricato Al-Majd di organizzare le partenze dei gazawi. Insieme al Coordinatore delle attività governative nei territori (il Cogat) dell’esercito israeliano. Che l’anno scorso ha deciso di «semplificare significativamente i requisiti di sicurezza per i palestinesi che lasciano Gaza».

Trump e Netanyahu

Durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro Benjamin Netanyahu lo scorso febbraio, Donald Trump ha affermato che gli Stati Uniti avrebbero «preso il controllo» di Gaza e l’avrebbero trasformata in una «Riviera», mentre i palestinesi sarebbero stati trasferiti in una «bellissima zona» «un po’ lontana» da Gaza.

Foto copertina: Al Jazeera

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