Luciano Spalletti sbaglia la scommessa con il fisco italiano. Anno in perdita per le sue tenute e il vino, ma paga più tasse del dovuto

Luciano Spalletti ha perso la sua scommessa personale: poco più di un anno fa ha scelto di aderire al concordato preventivo biennale per il 2024 e il 2025 per entrambe le sue società detenute vicino a Fucecchio: la Rimessa srl, con cui gestisce un albergo diffuso in quelle campagne, e la Safe società agricola con cui produce vino e olio su quelle stesse colline. Il concordato preventivo biennale 2024 -2025 era un patto che si faceva con lo Stato per fissare sulla base dei risultati 2023 le tasse da pagare nei due anni successivi. Solo che l’attuale allenatore della Juventus nel 2023 ha chiuso i due bilanci in utile di circa 75 mila euro complessivi. Nel 2024 il risultato è stato invece in perdita per entrambe le società, e Luciano insieme alla moglie Tamara Angeli ha dovuto rimetterci ben 220.639 euro, con la beffa di dovere pagare tasse che altrimenti non avrebbe dovuto versare.
La Rimessa con i suoi appartamenti ha perso 171.245 euro per alcuni lavori

Spalletti con un certo ritardo ha approvato i conti della sua Rimessa srl solo il 16 ottobre scorso, due settimane prima di essere chiamato ad allenare la Juventus. La società gestisce un albergo diffuso a Montaione Chianti con 6 appartamenti di diversa ampiezza e una grande piscina a disposizione. Gli incassi non sono andati male, anzi. Il valore della produzione è quasi raddoppiato, passando da 244 a 407 mila euro. Il risultato finale è però stato in perdita per 171.245 euro a differenza dell’utile di 29.645 euro dell’anno precedente. Ad avere portato in rosso gli oneri diversi di gestione per lavori nella tenuta da 277 mila euro e di conseguenza spese per materie prime di 70 mila euro contro i 22 mila euro dell’anno precedente.
Il vino “calcistico” prodotto con la società agricola legata alla tenuta

Con la società agricola Safe è andata ancora peggio: ricavi quasi dimezzati, scendendo da 267 mila a 149 mila euro. E perdita di 49 mila euro contro i 52.537 di utile dell’anno precedente. Nelle campagne Spalletti ha vigneti e uliveti con cui produce un olio che vende anche on line a 18 euro per la bottiglia di 0,75 litri (12 euro per il mezzo litro) e cinque diversi tipi di vino, tutti battezzati con nomi “calcistici”. Con 10 euro si possono acquistare un “Rabona” (bianco, uve vermentino e 13 gradi), un “Bordocampo” (rosso, sangiovese e merlot a 13,5 gradi) o un “Tra le linee” (rosato da uve sangiovese e merlot, 13 gradi). Un po’ più caro (15 euro) è il “Contrasto”, un rosso sempre mix di uve sangiovese e merlot, affinato in barriques con 14 gradi alcolici. Il top di gamma della cantina Spalletti è invece il “Rossodiretto”, un merlot in purezza affinato in barriques, 14 gradi alcolici e un prezzo a bottiglia di 40 euro. Secondo il nuovo allenatore bianconero «fare vino è un po’ come prepararsi per una partita: richiede un’idea, una strategia e, soprattutto, i risultati contano”. Quelli finanziari però non depongono a favore…
