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La lettera anonima sull’attentato a Ranucci: «C’entrano la camorra e il traffico di armi»

21 Novembre 2025 - 06:31 Alba Romano
sigfrido ranucci auto esplosione bomba campo ascolano
sigfrido ranucci auto esplosione bomba campo ascolano
Arrivata alla redazione di Report, collega la bomba a un'azienda di armi sospettata di traffico internazionale

Una lettera anonima porta nuova luce sull’attentato del 16 ottobre scorso alla casa del conduttore di Report Sigfrido Ranucci. La traccia porta dalla Campania e in Veneto. Il pm Carlo Villani oggi sentirà come persone informate sui fatti l’inviato di Rai3, Daniele Autieri, e Francescomaria Tuccillo, ex Ad della società Cantieri Navale Vittoria. Il tutto grazie a una missiva arrivata alla redazione di Report. Che collega la camorra alla bomba carta da un chilo di polvere pirica piazzata davanti all’abitazione di Campo Ascolano in zona Pomezia.

“Ambienti criminali”

Si parla di ambienti criminali citati in un servizio su un presunto traffico internazionale di armi andato in onda domenica. La missiva è in mano ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma. Il Fatto Quotidiano spiega che il 24 settembre il giornalista di Report Autieri si è presentato nella sede di Cnv ad Adria (Rovigo) per intervistare l’attuale presidente Roberto Cavazzana. Alcuni dipendenti avevano rinvenuto nel cantiere due casse di legno con dentro due mitragliatrici non registrate. I fucili, ha ricostruito Report, erano associati a due motovedette destinate all’Oman, paese al quale però sono state fornite solo le imbarcazioni senza i mitragliatori. «Una prova che giustificherebbe la pista del traffico di armi», secondo il servizio.

La camorra

Il servizio di Report spiega che la società Arkipiù di Caserta avrebbe finanziato parte degli 8,2 milioni necessari a Cavazzana per acquistare Cnv, a inizio 2025, dalla famiglia Duò, dopo uno stato di crisi che aveva spinto Palazzo Chigi ad avviare la procedura del Golden Power. Tra gli ex soci di Arkipiù c’è una persona in affari con Luigi Russo, condannato per concorso esterno con il clan dei casalesi capeggiato dal boss Giuseppe Setola. Tuccillo il 17 ottobre, poche ore dopo l’attentato a Ranucci, viene invitato con una pec a lasciare l’azienda. Le dimissioni vengono formalizzate poi il 10 novembre. «Di casi insoliti ne sono successi diversi. Tra questi il fatto che a inizio mandato mi veniva consigliato di non restare mai a dormire ad Adria», ha detto l’ex ad a Report.

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