Ornella Vanoni, la lettera del gran rifiuto a Craxi che la voleva in Parlamento. Disse sì invece a Letizia Moratti, ma la sua candidatura a Milano fu un flop
La lunga vita di Ornella Vanoni si è sempre intrecciata fra amore e odio con la politica. «Sono socialista, ed ero innamorata di Pietro Nenni, un personaggio stupendo», ha detto la cantante anche nelle interviste più recenti. Ed è noto negli anni Ottanta e Novanta il suo rapporto stretto con l’allora segretario del Psi, Bettino Craxi e l’amicizia che aveva con sua moglie Anna e con i sindaci socialisti di Milano, prima Carlo Tognoli e poi anche Paolo Pillitteri. Però quando proprio Craxi le propose la candidatura al Parlamento italiano nelle elezioni politiche del 14 e del 15 giugno 1987 lei si tirò indietro senza troppi complimenti.
La lettera del gran rifiuto a Bettino nel 1987 per la corsa al Parlamento
La lettera del suo gran rifiuto è contenuta ancora oggi nell’archivio del Senato della Repubblica e porta la data del 9 maggio 1987, su sua carta intestata: «Caro Bettino», scrisse, «mi spiace ma proprio non posso. Lavoro troppo e seriamente, come avrei fatto, se avessi preso, (come immodestamente penso) abbastanza voti? Ho un progetto molto grosso che girerà il mondo per 3 anni, dopo smetterò, allora come ho detto a Tognoli si vedrà. Ti abbraccio e abbraccio Anna». E in effetti la Vanoni quell’anno si trasferì a Londra per registrare l’album “O” prodotto da Ivano Fossati che fu l’occasione per una serie di concerti come unica protagonista nei teatri di Italia e di Europa per due anni. Per i più importanti la vestì Gianni Versace.
La candidatura al comune di Milano pro Letizia Moratti e la delusione dalle urne

La politica uscita dalla porta anche con un progressivo distacco dal psi di Craxi che sfruttava troppo la sua immagine, sarebbe rientrata dalla finestra venti anni dopo e più. Nel 2011 si candidò alle elezioni comunali di Milano nella lista civica Milano al Centro a supporto del bis da sindaco di Letizia Moratti. Non fu però un successo. Né per la Moratti che dovette cedere la poltrona di primo cittadino di Milano a Giuliano Pisapia. Ma ancora meno per la Vanoni, che nonostante l’indubbia popolarità di cui poteva vantare come cantante, ottenne appena 37 preferenze, piazzandosi al trentunesimo posto della sua lista che riuscì comunque a conquistare un seggio con il 2,44% dei voti. Ma lo ottenne l’ex assessora della Moratti, Mariolina Moioli, che per altro si sarebbe dovuta dimettere poco dopo la metà del mandato per una inchiesta giudiziaria.
Marco Furfaro e Gianluigi Paragone le sue simpatie recenti
Con i suoi social la Vanoni aveva deciso di seguire solo due politici in tempi recenti. Uno è Marco Furfaro, giovane Pd nell’inner circle della segretaria Elly Schlein. L’altro è Gianluigi Paragone, che in Parlamento è arrivato con il Movimento 5 stelle e dopo avere tentato un movimento suo è però tornato alla sua professione originaria di giornalista. Altri tre giornalisti-scrittori che seguiva con i suoi account social la Vanoni sono Massimo Gramellini (era fan anche della sua trasmissione su La7), Andrea Scanzi e Roberto Saviano.
