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«Aiuterò Mamdani a realizzare i suoi sogni», Trump riceve alla Casa Bianca il neoeletto sindaco di New York: «Andremo d’accordo»

22 Novembre 2025 - 00:44 Anna Clarissa Mendi
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Toni distensivi anche da parte del sindaco di New York, che ha ringraziato il presidente americano definendo l’incontro «molto produttivo». Nonostante mesi di attacchi e polemiche, il colloquio si è concluso positivamente

Dopo mesi di attacchi e scambi al vetriolo, Donald Trump abbassa i toni – almeno per ora – e accoglie alla Casa Bianca il neo-eletto sindaco di New York, Zohran Mamdani. Il clima, a giudicare dalle parole del presidente, sembra orientato verso un primo tentativo di disgelo, con entrambi che rivendicano un obiettivo comune: il bene della Grande Mela. «La sua vittoria è stata un grande successo, e sappiamo che le campagne elettorali non sono mai semplici», ha riconosciuto Trump, che negli ultimi mesi non aveva lesinato critiche al giovane sindaco socialista di 34 anni, distante da lui per età e visione politica. Sparito anche l’appellativo «comunista», mentre il presidente si è detto convinto che con Mamdani riuscirà ad andare d’accordo: «Vogliamo la stessa cosa: rendere New York forte», pur precisando che «le nostre filosofie sono completamente diverse».

Toni concilianti anche da parte di Mamdani

Trump ha poi ribadito il proprio apprezzamento per la vittoria di Mamdani, sottolineando come abbia «battuto persone molto intelligenti». Ha inoltre promesso sostegno alla sua futura amministrazione: «Lo aiuterò a realizzare i suoi sogni». E ha aggiunto che alcune delle idee del giovane sindaco – in particolare sulla lotta al carovita e sulla necessità di nuove abitazioni per ridurre gli affitti – coincidono con le sue. Dopo l’incontro, ha persino ammesso che «non avrebbe problemi a vivere nella New York di Mamdani». Toni concilianti anche da parte del diretto interessato. Mamdani ha ringraziato Trump e definito il colloquio «molto produttivo», ponendo al centro della discussione i temi cardine della sua campagna: il costo della vita e l’immigrazione. Due questioni cruciali anche per Trump, che ha interesse a mantenere buoni rapporti con il futuro sindaco di una città dove possiede numerosi affari e proprietà.

L’incontro a porte chiuse

In vista dell’incontro, Mamdani si è confrontato con importanti figure democratiche – dalla governatrice Kathy Hochul a Hakeem Jeffries, fino al senatore Chuck Schumer – ma nello Studio Ovale era affiancato dalla nuova generazione del partito: Elle Bisgaard-Church, Morris Katz e la portavoce Dora Pekec, tutti under 30, proprio come il cerchio ristretto del nuovo sindaco. Il faccia a faccia si è svolto a porte chiuse. Il suo arrivo non è stato ripreso dai giornalisti presenti, ma il capo della comunicazione della Casa Bianca, Steven Cheung, ha scherzato sui social lasciando intendere che Mamdani fosse già dentro: «Troppo tardi ragazzi, siete lenti!».

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