«Niente Coca-Cola o andrete all’inferno», mamma a processo per maltrattamenti: aveva imposto alle figlie le regole di una predicatrice

Andrà a processo per maltrattamenti una mamma di Torino che avrebbe imposto alle proprie figlie, oggi ventenni, le regole di una predicatrice. Le indagini hanno accertato che, almeno fino alla fine del 2023, la donna avrebbe affidato «a scopo educativo» le giovani alla leader di una comunità nigeriana del Torinese, Stella David, deceduta la scorsa primavera. Quest’ultima sarebbe dovuta comparire davanti al gip, ma – come riporta il Corriere della Sera – la sua posizione verrà archiviata per morte del reo. A processo resterà quindi soltanto la madre delle ragazze.
Le rigide regole e le punizioni
Le giovani erano state affidate alla predicatrice, che nella propria abitazione aveva organizzato una sorta di “riformatorio” con rigide regole, differenziate per genere ed età. Secondo l’accusa, sarebbero state obbligate a digiunare, a trascorrere la notte in piedi come «punizione» o addirittura sul balcone in pigiama, anche d’inverno. Chi non rispettava le norme imposte veniva colpito con un mestolo di legno, punito con morsi e schiaffi. Alle ragazze era, inoltre, proibito indossare i pantaloni e consumare determinati alimenti, tra cui carne di maiale e maionese; agli allievi, maschi e femmine, era vietato anche bere Coca-Cola. Tra le vittime figura inoltre un bambino di nove anni, che sarebbe stato picchiato con schiaffi sulle mani e sul volto.
La difesa
La leader religiosa, assistita dall’avvocato Roberto Impeduglia, ha sempre respinto l’idea di aver gestito una sorta di collegio, sostenendo di essersi limitata ad aiutare la madre delle ragazze svolgendo il ruolo di baby-sitter. Ha inoltre giustificato i propri metodi richiamandosi al contesto socio-economico delle famiglie che si rivolgevano a lei per l’educazione dei figli: il suo intento, ha spiegato l’avvocato, sarebbe stato quello di tenerli lontani dalla prostituzione, dalla droga e dalle cattive compagnie.
