Regionali Veneto 2025, chi è Alberto Stefani il nuovo presidente che raccoglie il testimone di Luca Zaia. La formazione e il percorso politico

Coerentemente con quanto avevano previsto i sondaggi è Alberto Stefani il nuovo presidente della Regione Veneto. Oggi il deputato della Lega e vicesegretario del Carroccio raccoglie ufficialmente il testimone di Luca Zaia, il doge che ha dominato la scena politica veneta per 15 anni e che ora dovrà riflettere su “cosa fare da grande“. Stefani vince con un ampio margine, la percentuale secondo il Consorzio Opinio Rai, al 60,5%, staccando il suo diretto avversario di centrosinistra, Giovanni Manildo fermo al 30,8%, con un risultato a sorpresa, al 6,65, per l’indipendente (con posizioni no vax) Riccardo Szumski. Un distacco così ampio che alle 16.30 del pomeriggio, solo un’ora e mezza dopo la chiusura delle urne, il decision desk di Youtrend assegna a lui la vittoria. Il nuovo governatore ha beneficiato di una campagna elettorale ‘spianata’ in una regione in cui il consenso per il centrodestra è particolarmente forte.
Giovanissimo, appena 33 anni, Stefani viene descritto come un ‘gentiluomo’, un mediatore, restio alle polemiche. Ma chi è e qual è il percorso che lo ha portato a diventare il nuovo presidente del Veneto?
La formazione
Classe ’92, nato in provincia di Padova, Stefani si butta in politica fin da giovanissimo e comincia a scuola, al liceo “Isaac Newton” di Camposampiero, dove si diploma con il massimo dei voti nel 2011. La sua militanza nel partito fondato da Umberto Bossi comincia prestissimo: prende la tessera da socio sostenitore a soli 15 anni. Nel maggio 2014, inizia la sua ascesa politica partendo dal “basso”. Viene eletto consigliere comunale di Borgoricco (Padova) mentre, nel dicembre 2017 si laurea in Giurisprudenza con 110 e lode presso l’Università di Padova con una tesi in diritto canonico e storia del diritto.
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A Montecitorio nel 2018
A livello nazionale, la carriera di Alberto Stefani prende il volo già nel 2018, quando, viene eletto deputato. Con i suoi 25 anni e 3 mesi al momento dell’elezione, diventa il parlamentare più giovane della Lega. Ma non si ferma qui. Alle elezioni comunali in Veneto del 2019 si candida come sindaco di Borgoricco, in provincia di Padova.
Viene eletto con il 51,41% dei voti, distanziando di 18 punti percentuali la seconda lista in corsa. Così diventa il più giovane sindaco del Veneto e uno dei più giovani d’Italia, nonché il più giovane nella storia della Repubblica Italiana a ricoprire contemporaneamente la carica di sindaco e di deputato.
Ancora a Roma nel 2022 e la nomina a vicesegretario
Nel 2022, Stefani torna sulla scena politica nazionale alle elezioni politiche anticipate, che porteranno Giorgia Meloni alla presidenza del Consiglio. Viene rieletto deputato con il 60,56% dei consensi, sempre con la Lega. Nella legislatura in corso, è stato nominato presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, un ruolo strettamente legao forse al più caro obiettivo della Lega veneta: l’autonomia differenziata. Quanto alla sua crescita nel partito, il 12 settembre 2024, Matteo Salvini lo nomina vicesegretario della Lega, insieme a Claudio Durigon, diventando il più giovane vicesegretario della storia del partito.
