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Famiglia nel bosco, parla la zia: «Bimbi sotto shock, genitori trattati da criminali, ora aiuterò io Catherine»

25 Novembre 2025 - 22:57 Ygnazia Cigna
bambini nel bosco famiglia nathan trevallion catherine birmingham
bambini nel bosco famiglia nathan trevallion catherine birmingham
Il racconto di Sharlene Birmingham al Daily Mail: «Anche noi all'inizio eravamo preoccupati per loro, ma hanno aumentato la socialità»

La sorella di Catherine Birmingham, madre dei tre bambini che fino a pochi giorni fa vivevano in un bosco a Palmoli, in Abruzzo, si chiama Sharlene e nelle prossime settimane ha in programma di venire in Italia per sostenere la sorella. In un’intervista al Daily Mail, Sharlene racconta che i piccoli sono stati trasferiti in una comunità protetta, dove la madre non può dormire nella stessa stanza con loro: «Sono stati messi in una specie di casa dove ci sono solo assistenti sociali. I bambini stanno al piano di sotto e Catherine al piano di sopra in una stanza sotto sorveglianza. Tutto quello che so è che vengono trattati come se fossero dei criminali, come se avessero fatto qualcosa di male». La sorella di Catherine descrive la situazione dei bambini come dolorosa, aggravata dall’ambiente «rigido» della struttura: «C’era uno sguardo di shock sui volti dei bambini. Il posto a Vasto è recintato, è un istituto, molto diverso dalla tranquillità a cui sono abituati. Il povero Nathan (il padre, ndr) sembra che non dorma da una settimana».

La famiglia composta da sette figli

La famiglia Birmingham proviene da Glenroy, vicino Melbourne in Australia, dove Catherine è cresciuta insieme a sei fratelli e alla madre, che ha più di 80 anni ma è ancora impegnata a lavorare con bambini con disabilità. Sharlene descrive la sorella come una donna determinata e talentuosa: «Catherine ha un dono straordinario con i cavalli, talento che l’ha portata a vivere e lavorare in Germania, Giappone, Malesia, Singapore, Nuova Caledonia e Indonesia, dove ha incontrato e si è innamorata di Nathan». La sorella ha inoltre respinto le accuse secondo cui i bambini sarebbero stati isolati o privati di istruzione: «All’inizio eravamo preoccupati per i bambini e per come si sarebbero integrati socialmente. Così Catherine e Nathan hanno iniziato a invitare più amici con figli. Amano l’Italia, vivono in un posto bellissimo e rispettano tutte le norme relative all’istruzione domiciliare».

La storia della famiglia nel bosco

La coppia, Nathan Trevallion (britannico) e Catherine Birmingham (australiana ma con cittadinanza maltese), ha acquistato la casa in mezzo ai boschi di Palmoli (Chieti, Abruzzo) il 29 aprile 2021, e si è sposata a novembre dello stesso anno. Da allora la loro intenzione era vivere «off‑grid»: senza elettricità, acqua corrente o servizi tradizionali, producendo in autonomia cibo, acqua e energia e crescendo i loro tre figli (una bambina di 8 anni e due gemelli di 6) tramite homeschooling. La prima grande svolta è arrivata nell’autunno 2024, quando tutta la famiglia è stata ricoverata in ospedale per un’intossicazione da funghi raccolti nel bosco. Quel fatto ha acceso i riflettori su di loro e attivato controlli da parte degli assistenti sociali. Il sindaco di Palmoli mise loro a disposizione un’abitazione, dove rimasero dieci giorni per poi scegliere di tornare a vivere nel bosco. Nei giorni scorsi, è intervenuto il tribunale dei minorenni dell’Aquila che ha sospeso la responsabilità genitoriale della coppia e trasferito i figli in una comunità protetta a cause delle condizioni igienico-sanitarie in cui vivevano i minori e per la mancanza di interazioni sociali.

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