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Accoltellato a Termini, viene operato all’ospedale e scappa con un macchinario da 40 mila euro

25 Novembre 2025 - 07:34 Alba Romano
accoltellato termini operato san giovanni ruba macchinario
accoltellato termini operato san giovanni ruba macchinario
La storia di Ebrima S., prima aggredito in stazione e poi in fuga fino a Benevento con la cannula ancora attaccata

Ebrima S.di 25 anni, ha abbandonato di nascosto la terapia intensiva del San Giovanni pur di evitare la polizia. Scappando con un macchinario salvavita da 40mila euro impiantato nel torace. È arrivato fino a Benevento. Ma dopo aver lasciato la stazione si è accasciato a terra. La sacca all’interno del suo corpo, che drenava l’emorragia interna, stava per esplodere e se non fosse stato soccorso in tempo sarebbe certamente morto per setticemia.

Le condizioni

Ora, spiega il Messaggero, le sue condizioni rimangono gravi. Intanto il commissariato Viminale indaga sull’accoltellamento subito dall’uomo a stazione Termini. Ebrima era stato circondato all’alba del 4 novembre scorso in via Giolitti. Tre giovanissimi lo hanno colpito a pugni e coltellate e poi erano scappati. Il 25enne si è accasciato davanti alla saracinesca di un negozio in via Giolitti. Un’ambulanza che passava casualmente di là ha evitato che morisse dissanguato. Il ragazzo ha indicato i suoi probabili aggressori ai sanitari, parlando anche del furto di un cellulare. Ma si trattava di una bugia.

Gli spacciatori

Il regolamento di conti era da ricondurre ai contrasti tra spacciatori tra i vicoli di Trastevere, dove sia la vittima che gli aggressori vendevano crack e cocaina a ridosso di Ponte Sisto. Poi gli arresti. Uno a piazza Trilussa, gli altri due in una zona agricola vicino ad Aprilia. Sono tre 19enni, tutti cittadini nord africani, con diversi precedenti alle spalle per spaccio.Per Rami Wasif, Jamail Budriga e Mossab El Khalloui il gip ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, visti gli elementi a loro carico.

La fuga

Invece Ebrima è scappatodomenica mattina dopo aver subito tre interventi chirurgici. Aveva l’intestino perforato e altri organi lesi. Per questo al San Giovanni gli era stato impiantato un macchinario Vac ospedaliero. Ma lui si è portato via una cannula che dal collo raggiungeva gli organi interni. Poi la fuga e il secondo salvataggio.