Neonati scomparsi in Calabria: il racconto di Agata: «Voglio trovare mia sorella e abbracciarla»

Sono tutti nati all’ospedale di Crotone ma alcuni di loro sono scomparsi, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, strappati dalle loro madri e fatti passare per morti dopo la loro nascita, senza la restituzione dei loro corpi. Storie Italiane su Rai1 con Eleonora Daniele, è tornato sul tema dei neonati rubati. L’inchiesta partita dalla vicenda di Filomena e Francesco Oliverio, impegnati da anni nella ricerca dei loro fratelli gemelli nati a Cutro, sta facendo emergere quello che sembra esser stato un sistema di rapimenti e affidamenti illegali.
«Un giorno una signora mi ha chiamata come mia sorella, data per morta alla nascita»
In trasmissione ha parlato Agata, che non ha mai smesso di cercare la sorella gemella. Entrambe sono anche loro nate a Crotone. «Ho sempre saputo che mia sorella era morta, però per me è stata sempre viva perché io la sento presente. Nel 1994 sono andata in una clinica a Crotone e come mi ha visto entrare una signora mi ha chiamato Maria, io mi sono presa paura. La signora ha detto a mia mamma che c’è vicino a casa sua una ragazza che è uguale a sua figlia e si chiama Maria», ha raccontato. La mamma della donna ha ricostruito cosa le è successo decenni fa: «Ho partorito nel 1972 due gemelli in ospedale a Crotone, poi da lì l’hanno portati all’ospedale di Catanzaro. Quando è venuto mio marito e mi ha detto che Maria era morta io mi sono sentita male. Speriamo che la troviate sarebbe una gioia per la vita mia».
Le denuncia contro ignoti
Dalla sua parte anche il resto della famiglia, come il fratello di Agata: «Il dottore la sera che era di turno ha fatto le visite e dichiarato che Maria era morta e Agata stava bene. La mattina seguente, cambiato il turno dei medici, l’altro dottore sulla cartella clinica ha dichiarato che Maria e Agata stavano bene. Così sono andato dai carabinieri, ho portato le cartelle cliniche e ho fatto una denuncia contro ignoti». Agata ha rinnovato il suo appello in trasmissione: «Ho avuto sempre la paura, ora ho la voglia di trovare mia sorella, la vorrei abbracciare. Non è giusto togliere una figlia alla mamma e una sorella ai fratelli».
