Bene Gigi D’Alessio, Noyz Narcos e la coppia Venerus/Angelina. Che noia Paradiso, sempre uguale a se stesso – Le recensioni

Noyz Narcos – Funny Games

Se Noyz Narcos è considerato nel game italiano come è considerato Noyz Narcos, quindi tanto, forse è perché riesce come nessuno ad abbracciare tradizione e contemporaneità. O forse per questa linea di scottante rabbiosità che avvolge barre, brani, interpretazioni, tutto, e nella quale è facile riconoscersi se si è messa da parte un minimo di decenza, almeno un paio di domande sulla vita, su ciò che ci circonda, su come va e su come dovrebbe andare. Forse è per la tecnica, per questo suo flow così puntuale, per la capacità di andare oltre i sempre soliti canoni del rap all’italiana, per un gusto speciale nella costruzione del suono. Forse è anche per quelle magnetiche sbavature, una certa rozzezza in certi punti, macchie sparse qua e là, ruvide, che però in realtà rendono tutto più autentico, rendono il disco esattamente ciò che ci si aspetta da un disco, rap e di Noyz Narcos.

Forse è, banalmente, perché ciò che dice colpisce sempre sotto la cintura, perché in queste storie ci si annega, ti stritolano, ti turbano, ti feriscono e ti risanano e, in qualche modo, ti risolvono. Per l’onestà che si percepisce nella scrittura, che ti rende tutto vicino e diretto. Perché, fondamentalmente, quando l’arte è prodotta con un fine artistico, la differenza si percepisce forte e netta. Probabilmente è per tutte queste cose assieme. Funny Games non a caso è un disco rap davvero interessante, al di là dei singoli brani, anche se noi siamo rimasti particolarmente colpiti da Il mio amico (feat. Kid Yugi), Sniper (feat. Madame), Giornata storta, Finale diverso e poi letteralmente freddati da Kush & Meth (feat. Gast), un rap che si stiracchia su un blues classico…wow.