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Meloni dal Bahrein: «Entro fine anno un nuovo decreto armi per Kiev». Su Mosca: «Non è disponibile alla trattativa»

03 Dicembre 2025 - 15:44 Cecilia Dardana
meloni bahrein
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La premier ha ribadito l'impegno dell'Italia nel sostegno all'Ucraina: «Aiuteremo Kiev a difendersi dall'aggressore». Poi è tornata sulle parole dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone

In un punto stampa al termine del vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, Giorgia Meloni conferma che il governo si prepara a varare un nuovo decreto per l’invio di armi e aiuti militari all’Ucraina entro il 31 dicembre. La scadenza fissata dalla normativa vigente, ha spiegato la premier, rende necessario un intervento rapido: «La possibilità di inviare aiuti all’Ucraina scade il 31 dicembre, un decreto ci sarà. Aiuteremo Kiev a difendersi dall’aggressore, e ci sono più di un Consiglio dei ministri che lo consente e quindi cerchiamo sempre di spalmare i provvedimenti del Consiglio dei Ministri in maniera tale da lavorare su quello che è più urgente. È una questione logistica».

«Mosca non disponibile alla trattativa. Serve una pace giusta e duratura»

La presidente del Consiglio ha puntualizza che «il decreto entro la fine dell’anno viene fatto in ogni caso perché serve. Non vuol dire lavorare contro la pace. Vuol dire che finché c’è una guerra aiuteremo l’Ucraina a potersi difendere da un aggressore». Meloni ha insistito su un punto in particolare: «Chiaramente noi lavoriamo per la pace, ma finché ci sarà una guerra faremo quello che possiamo per aiutare l’Ucraina a difendersi». La premier ha ribadito che gli sforzi per una soluzione diplomatica continueranno, ma puntualizza, pur riconoscendo che il quadro resta bloccato: «C’è una disponibilità da parte ucraina, europea e statunitense, ma non da parte russa». Per Meloni, ciò non deve però frenare la ricerca di un’intesa: «Bisogna continuare a lavorare e spingere per una pace giusta, sostenibile e duratura».

Generatori di corrente per l’inverno ucraino

Accanto agli aiuti militari, Meloni ha ricordato anche il supporto di natura civile, in particolare per affrontare l’inverno. «Abbiamo già definito il sostegno all’Ucraina per i generatori di corrente. Zelensky aveva chiesto aiuto da questo punto di vista e ci sono aziende italiane che producono generatori di dimensioni sufficienti», ha detto la premier. «Sappiamo che la Russia predilige attaccare infrastrutture strategiche che servono alla popolazione civile. Si è ormai in inverno e ci stiamo dedicando anche a questo, per aiutare la popolazione civile», ha aggiunto.

Il caso Cavo Dragone: «Attenzione alle parole. Parlava di cybersicurezza»

Meloni ha poi commentato le dichiarazioni dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che nei giorni scorsi aveva evocato scenari di possibile «attacco preventivo» con la Russia. La premier ha invitato alla prudenza: «È una fase in cui bisogna misurare molto bene le parole evitando quello che può far surriscaldare gli animi». Ha inoltre circoscritto le affermazioni del comandante: «L’ammiraglio Cavo Dragone stava parlando di cybersicurezza. La Nato è un’organizzazione difensiva: oltre a difenderci dobbiamo fare anche meglio prevenzione. Bisogna evitare tutto ciò che può generare confusione e spaventare».

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