La Banca di Italia è tornata a gonfiare gli organici anche se ha meno funzioni. La Cgil però protesta: assunti solo comandanti, e oggi sono più della truppa

Negli ultimi cinque anni la Banca d’Italia è tornata ad aumentare i propri organici, dopo una progressiva riduzione dovuta anche al passaggio di molte sue funzioni alla Banca centrale europea. Sono così aumentati di 449 unità gli organici dell’area manageriale dell’istituto guidato oggi da Fabio Panetta (e di 12 unità i ruoli apicali da funzionario generale o direttore centrale). In compenso si sono ridotti di 87 unità gli organici della cosiddetta «area operativa» della banca. Con il risultato di avere oggi più comandanti che truppa: in banca non c’è nemmeno un operativo ogni “capo”, e la cosa inizia ad agitare i sindacati: «l’istituto», scrivono, «funziona ormai così: in alto si moltiplicano i direttori, in basso ci si moltiplica il lavoro. Una piramide talmente rovesciata che gli archeologi si rifiuterebbero di attribuirla a una civiltà razionale.
Dopo le nuove assunzioni più della metà dell’organico è composto da graduati
Ad avere sposato le esigenze della truppa è scesa in campo qualche giorno fa la Cgil, sigla ben nota in Italia ma assai meno rappresentativa dentro la banca centrale. L’occasione è stata l’incontro con il vertice della banca sul modello organizzativo 2026, in cui sono stati forniti i dati sulla consistenza del personale al 30 di settembre scorso, con quasi 500 graduati in più rispetto alla truppa. «Su un totale di 6.789 unità di personale», scrive la Cgil, «oltre 3.640 appartengono all’Area manageriale e solo 3.149 all’Area operativa. Più della metà dell’organico complessivo è collocata nei segmenti direttivi e apicali, mentre meno della metà è impegnata nelle attività che tengono materialmente in piedi i processi produttivi, i servizi, i controlli, i pagamenti, la circolazione del contante, il supporto informatico, la vigilanza. È questa la fotografia plastica di una piramide rovesciata, nella quale la parte superiore continua ad allargarsi mentre la base si assottiglia progressivamente».

Nei prossimi tre anni altra infornata di 160 assunzioni, e ai sindacati il piano non va
Il piano dei Panetta boys prevede per il prossimo triennio un ulteriore aumento di organico della banca centrale per 160 unità, 66 nelle filiali e 94 nell’amministrazione centrale. Ma anche questi numeri non sembrano avere convinto né la Cgil né le altre sigle interne a via Nazionale, che temono una nuova infornata dirigenziale e un aumento dello squilibrio interno: «un sistema», scrivono, «nel quale il rapporto tra chi dirige e chi materialmente lavora è ormai profondamente squilibrato e strutturalmente ingiusto. Questo squilibrio si traduce quotidianamente in strutture che non sanno più con chiarezza chi deve fare cosa, in responsabilità operative che si disperdono lungo la catena decisionale, in una continua sovrapposizione di ruoli, competenze e funzioni».
