Tatiana Tramacere, chi è Dragos-Ioan Gheormescu e perché l’ha tenuta nascosta nella mansarda

Tatiana Tramacere, la ragazza di 27 anni scomparsa il 24 novembre, è stata ritrovata viva ieri sera 4 dicembre a Nardò (Lecce). Centinaia di persone intorno alle 20.30 si sono riversate davanti all’abitazione di Dragos-Ioan Gheormescu in via Raho. Tatiana era nella mansarda dell’ultimo amico ad averla vista prima della scomparsa. Secondo gli investigatori è stato un allontanamento volontario. «Ci siamo incontrati al parco, abbiamo avuto un piccolo screzio, ma niente di più», aveva raccontato il 30enne rumeno arrivato in Italia con i genitori operai. La procura lo aveva indagato per istigazione al suicidio.
Tatiana Tramacere, chi è Dragos-Ioan Gheormescu
Poi la perquisizione dei Ris nella sua abitazione. E il ritrovamento di Tatiana. «Tremava, faceva fatica a parlare», si racconta. L’ipotesi del sequestro di persona, pure non esclusa inizialmente ha perso consistenza. Resta da capire perché e quando la studentessa universitaria abbia chiesto “ospitalità” all’amico e perché lui abbia deciso di coprirla. Di certo tutte le storie di questi giorni su Mino il carabiniere che abita a Brescia e l’altro amico Alessandro Bonsegna erano false piste. La sera prima di scomparire Tatiana si sarebbe incontrata con l’amico, il 30enne romeno Dragos Gheormescu, verso le 19.30 al parco Rho vicino a casa sua prima che le sue tracce sparissero nel nulla. I due, in quel momento, avrebbero litigato (per poi risolvere).
La scomparsa di Tatiana
Dragos-Ioan Gheormescu è arrivato in Puglia dalla Romania. Figlio di operai, è cresciuto con una passione della letteratura. Tanto da diventare il primo della classe all’istituto professionale che aveva frequentato. Lavorava in un’officina di giorno e la sera nel pub del parco Raho. Che ci faceva Tatiana in quella mansarda dove le telecamere del paese e le tracce dei cellulari hanno condotto i carabinieri? Secondo le prime voci avrebbe ammesso di essersi rifugiata lì per una delle pause di cui ogni tanto sentiva il bisogno. «Tatiana mi aveva detto che stava per partire per Brescia. Mi ero offerto di accompagnarla in questo viaggio che le serviva per staccare la spina. Era sotto pressione. Probabilmente avrà voluto prendersi una pausa per riflettere, per sentirsi più libera. Voglio dirle che ci manca, saremmo contenti di sapere che sta bene», aveva detto Dragos a Chi l’ha visto?.
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Il telefonino
Ieri il sequestro del suo telefonino. Mino, il carabiniere ex fidanzato nulla sapeva del viaggio che la ragazza aveva organizzato fino a Brescia. Dragos, «mai visto né sentito», e Alessandro, un altro operaio trentenne ossessionato da Tatiana tanto da ritenersi il suo fidanzato da più di un anno. «Per mia figlia era solo un amico. Si è presentato qui davanti a casa una volta chiedendo di lei che non gli rispondeva neanche al telefono. Io l’ho mandato via», ha detto la mamma Ornella. «Questo qui era fissato, aveva un’ossessione se si spacciava per il fidanzato», aveva confermato il fratello Vladimir.
La perquisizione di Dragos Gheormescu
Gli specialisti del Ris dei carabinieri hanno perquisito ieri sera l’abitazione dell’indagato, dove poi è stata trovata la ragazza. Mentre il 30enne è stato interrogato per ore nel comando provinciale dei carabinieri di Lecce. Da giorni gli investigatori stavano analizzando tabulati telefonici, chat e le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dal procuratore di Lecce Giuseppe Capoccia, si sono subito concentrati sulle ultime ore in cui la studentessa salentina è stata vista. Il pomeriggio della scomparsa la 27enne aveva incontrato Dragos. I due, è stato ricostruito dagli inquirenti e confermato dallo stesso indagato in una intervista a Chi l’ha visto?, si erano incontrati in un parco a poche centinaia di metri dalla casa della famiglia Tramacere.
L’allontanamento volontario
Lì si sarebbero intrattenuti per un paio d’ore. Avrebbero parlato del viaggio che Tatiana intendeva fare a Brescia, per incontrare il suo ex fidanzato, e lui si sarebbe offerto di accompagnarla. L’incontro sarebbe culminato in una «piccola discussione», ha detto il 30enne, assicurando però che si sarebbero poi salutati “senza tensioni”, dandosi appuntamento al giorno dopo. Il biglietto per Brescia era già stato acquistato, ma sul bus la 27enne non è mai salita. La famiglia della ragazza non ha mai creduto all’ipotesi di un allontanamento volontario. «Io non lo so cosa sia successo, sicuramente non è un allontanamento volontario e la preoccupazione a casa è grande», aveva detto il fratello di Tatiana, Vladimir, che in serata ha raggiunto la casa del 30enne, dove era in corso la perquisizione, scoppiando in lacrime, accolto da una folla di cittadini. Alla notizia del ritrovamento della 27enne, la stessa folla ha iniziato ad applaudire e festeggiare.
