Per Gaza la pace è ancora lontana. L’allarme del premier del Qatar: «Trattative a un punto critico»

Le trattative per consolidare il cessate-il-fuoco sostenuto dagli Stati Uniti nella Striscia di Gaza sono a un punto critico. Parola del primo ministro e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al Thani. «I mediatori stanno lavorando per avanzare alla fase successiva del cessate-il-fuoco, ma ci troviamo in un punto critico. È solo una pausa (…) Non possiamo ancora considerarlo un cessate-il-fuoco. Il cessate-il-fuoco non può essere completato senza il completo ritiro delle truppe israeliane, il ristabilimento della piena stabilità nella Striscia di Gaza e la libera entrata e uscita delle persone, cosa che oggi non avviene», ha dichiarato il Primo Ministro qatarino al Doha Forum. Le ostilità sono cessate il 10 ottobre scorso, il giorno successivo alla firma, da parte di Israele e Hamas, nella prima fase dell’accordo di pace proposto dal presidente statunitense Donald Trump il 29 settembre. Una fase che prevedeva il ritorno di tutti gli ostaggi israeliani, vivi o morti, e il ritiro delle Forze di Difesa israeliane (Idf) da Gaza. Su entrambi i punti non si è ancora arrivati a una effettiva realizzazione.
Quattro palestinesi uccisi in raid israeliani da stamani
Intanto sono quattro i palestinesi rimasti uccisi da stamattina nei raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, precisando che uno di loro è morto nella zona di Jabalia, a nord di Gaza, un altro a Beit Lahia, sempre nel nord della Striscia. Secondo quanto riporta la Wafa, inoltre, l’esercito israeliano «continua a demolire edifici nella città di Rafah, mentre proseguono i bombardamenti di artiglieria in diverse zone di Gaza City e Khan Yunis, nella Striscia meridionale».
La risoluzione su Gaza e quando dovrebbe esser attiva la forza internazionale
Lo scorso 17 novembre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato una risoluzione promossa dagli Stati Uniti che autorizza la creazione di una Forza internazionale di Stabilizzazione nella Striscia. Furono 13 i paesi a favore, mentre si astennero Russia e Cina. La risoluzione prevede una Forza internazionale che opererà con Israele ed Egitto sotto un mandato iniziale di due anni, per garantire le frontiere di Gaza, proteggere la popolazione civile, fornire aiuti umanitari, addestrare una forza di polizia palestinese riformata e supervisionare il disarmo di Hamas e altri gruppi armati. Secondo quanto stabilito dalla risoluzione le truppe israeliane si ritireranno una volta che la Forza internazionale assumerà il pieno controllo. A vigilare ci sarà un Consiglio di Pace transitorio – guidato dal presidente statunitense Donald Trump – che coordinerà sicurezza, aiuti umanitari e ricostruzione, facendo portare a Gaza un’Autorità nazionale palestinese riformata.
