Massimo Giletti preso a pugni in centro a Roma, l’accusa a un ex agente dei Servizi segreti: la rabbia per le domande su Emanuela Orlandi – Il video
Massimo Giletti è stato colpito con un pugno da un ex esponente dei servizi segreti mentre tentava di intervistarlo a Roma, in via del Corso, sul caso del rapimento di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di 15 anni scomparsa misteriosamente il 22 giugno 1983. Le immagini, della durata di circa tre minuti e mezzo, saranno trasmesse stasera in prima serata su Rai3, nel programma Lo Stato delle Cose. Giletti ha intanto diffuso un’anticipazione sui social con il video dell’aggressione.
La pista su Orlandi
«Chi è il soggetto in questione? È un ex dei servizi segreti, che ha fatto anche la legione straniera e credo sia stato anche tra i paracadutisti», ha spiegato Giletti. Il giornalista stava seguendo la pista del possibile coinvolgimento dello zio Mario Meneguzzi nel rapimento di Emanuela Orlandi. «Nel momento in cui l’ho incalzato per quattro, cinque minuti, chiedendogli come mai i servizi segreti avessero avvertito lo zio di Emanuela del fatto che era pedinato dalla polizia, ha perso la testa, si è girato e mi ha colpito». Giletti ha aggiunto che una seconda parte dell’aggressione, non visibile nel filmato, lo ha mandato in mezzo alla strada colpendo anche il telefono.
«Denunciare? Sono un giornalista di strada»
«Denunciare? Come diceva Minoli, sono un giornalista di strada, e i giornalisti di strada sanno quello che succede quando fai domande scomode», afferma Giletti all’Ansa, ricordando anche episodi passati: «Il primo a colpirmi, vado a memoria, fu Umberto Bossi, parliamo del 1992-1993, gli anni di Mixer. Quando fai domande scomode, anche i politici perdono la testa». Nonostante l’aggressione, il giornalista sottolinea di non essersi spaventato e di aver continuato a insistere nella sua attività investigativa.
