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Attentato a Sigfrido Ranucci, i testimoni: «Due o tre persone a bordo di un’auto nera. Uno è sceso per piazzare l’esplosivo»

11 Dicembre 2025 - 22:03 Alba Romano
attentato ranucci testimoni auto nera
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La strategia degli inquirenti: identificare gli esecutori materiali per risalire ai mandanti. E intanto aumenta la scorta per il giornalista Rai

Sarebbe stato un commando composto da due o tre persone al massimo ad aver piazzato le due bombe fuori dalla casa di Sigfrido Ranucci. Lo riporta Repubblica, che rivela alcuni dettagli dell’indagine su cui sono al lavoro gli investigatori e la procura. Il punto fermo dell’inchiesta resta la testimonianza di quella persona che, pochi istanti prima di quell’esplosione dello scorso 17 ottobre a Campo Ascolano (Pomezia), ha visto un uomo correre verso un’utilitaria nera. L’uomo ha aperto la portiera posteriore dal lato del guidatore, mentre qualcun altro era alla guida dell’auto. Resta da capire, invece, se l’altro sedile anteriore fosse occupato oppure no.

Le piste dell’indagine

Oltre al lavoro per identificare gli esecutori materiali dell’attentato resta anche la ricerca, ben più complessa, dei mandanti. Le piste sono tante e difficilmente verificabili: in un primo momento si era ipotizzata la pista dell’estrema destra, poi quella della ‘ndrangheta. Nelle scorse settimane, una lettera anonima giunta alla redazione di Report parla del possibile coinvolgimento di ambienti criminali citati in un servizio su un presunto traffico internazionale di armi andato in onda sulla trasmissione Rai. La strategia di chi indaga è chiara: identificare gli autori materiali dell’attentato, così da risalire poi ai mandanti.

L’ipotesi di danneggiamento aggravato

Nel frattempo, l’allerta resta alta. E così, nei giorni scorsi, a Sigfrido Ranucci è stata aumentata la scorta. La ricostruzione degli inquirenti ha accertato che uno dei membri del commando è sceso dall’auto per collocare l’esplosivo tra il cancello dell’abitazione del giornalista e la sua Opel Adam. Alle 22.17 l’ordigno è esploso, distruggendo l’auto del conduttore e la Ford Ka della figlia, parcheggiata affianco. Sul caso indagano la Digos e i carabinieri, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia. L’ipotesi di reato è danneggiamento aggravato dal metodo mafioso.

Foto copertina: ANSA/Emanuele Valeri | I rilievi dei carabinieri dopo l’attentato fuori dall’abitazione di Sigfrido Ranucci a Campo Ascolano, frazione di Pomezia (Roma), 17 ottobre 2025

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