L’Ue apre una procedura d’infrazione contro l’Ungheria di Orbán: «Viola la libertà di stampa e la protezione delle fonti»

La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Ungheria per violazione della nuova legge europea sulla libertà dei media (Emfa) e di alcuni obblighi previsti dalla direttiva sui servizi di media audiovisivi. La normativa è entrata in vigore lo scorso 8 agosto per garantire il pluralismo e la trasparenza dei media all’interno del mercato Ue. Secondo l’esecutivo comunitario, Budapest non garantisce un’adeguata protezione delle fonti giornalistiche, né la tutela delle comunicazioni riservate. La Commissione contesta poi l’assenza di un’efficace protezione giurisdizionale in caso di violazione di tali diritti. Da anni l’Ungheria è al centro di critiche internazionali per le gravi limitazioni alla libertà di stampa, denunciate anche dagli stessi media ungheresi. L’ultimo intervento normativo contestato da Bruxelles era stato il provvedimento presentato a maggio dal partito Fidesz del premier Viktor Orbán, una legge che prevede la sorveglianza di media e ong che ricevono «finanziamenti stranieri», con l’istituzione di un elenco apposito.
Le contestazioni all’Ungheria: quanto tempo ha per rispondere
Ma non è tutto. Bruxelles rileva anche che l’Ungheria non rispetta gli obblighi comunitari relativi al funzionamento e indipendenza dei media di servizio pubblico, trasparenza della proprietà delle testate, valutazione delle concentrazioni nel mercato dei media e i criteri per l’assegnazione della pubblicità statale. Elementi che, secondo la Commissione, incidono direttamente sul pluralismo e sulla concorrenza nel settore. Budapest avrà ora due mesi di tempo per rispondere e affrontare i rilievi sollevati. In assenza di chiarimenti soddisfacenti, la Commissione potrà procedere con un parere motivato, la fase che precede il possibile deferimento alla Corte di giustizia Ue.
