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Anna Paratore, la “first mamma” di Giorgia e Arianna Meloni: «In casa nostra vige il matriarcato»

13 Dicembre 2025 - 05:07 Alessandro D’Amato
anna paratore mamma giorgia meloni arianna meloni
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«Arianna è vittima di odiatori seriali, per non parlare di Giorgia. Due settimane fa, poi, mi è capitata sotto gli occhi una cosa incredibile». Ovvero: «Che Giorgia si sposava con Giambruno in una cappella, all’interno del Vaticano, con l’autorizzazione del Papa»

«Non me lo dica: né GiorgiaArianna diventeranno Papa». Anna Paratore deve rassegnarsi. Nonostante i suoi sogni, per il soglio pontificio le sue figlie non ce la faranno. In compenso può accontentarsi: una è presidente del Consiglio, l’altra è a capo di Fratelli d’Italia. E in un colloquio con Simone Canettieri per il Corriere della Sera spiega che quella battuta le è uscita un po’ così: «Io guardo sempre le mie figlie con occhio critico. Perché se la verità non te la dice tua madre, chi te la dice? Sono contraria a “ogni scarrafone è bell’a mamma sua”».

Anna Paratore

La madre delle sorelle Meloni dà poi un giudizio su Arianna sul palco di Atreju con Raoul Bova: «È stata sintetica e precisa. Ha espresso concetti in maniera chiara, niente di travolgente comunque». Sull’odio in rete, argomento del dibattito, «le mie figlie mi dicono di non leggere, altrimenti mi arrabbio. Ma non ce la faccio. Arianna è vittima di odiatori seriali, per non parlare di Giorgia. Giustissimo criticare, sostenere che dicano stupidate. Ma ho letto cose vergognose, anche su mia nipote Ginevra. Due settimane fa, poi, mi è capitata sotto gli occhi una cosa incredibile». Ovvero: «Che Giorgia si sposava con Giambruno in una cappella, all’interno del Vaticano, con l’autorizzazione del Papa». E dove l’ha letto? «Su un sito, roba da matti».

Patriarcato e matriarcato

Paratore scriveva romanzi rosa con lo pseudonimo di Josie Bell: «Ne ho scritti tantissimi: 130. All’inizio per gioco, poi come forma di sostentamento. Me lo hanno richiesto anni fa, ma non mi va più ed è un genere che non tira». Adesso, dice, lavora con le mani: «Se potessi rinascerei falegname. In questo momento sto preparando delle icone sacre, bizantine, che vendo e regalo alle mie amiche. È un modo per rendere la testa impegnata e non lasciarla andare via: la mia vera paura». Poi protesta quando si parla di modello Meloni basato sul patriarcato: «Ecco, questa è una stupidata, per essere gentili. La nostra storia, quella mia e delle mie figlie, racconta l’opposto. A casa nostra anche il cane è femmina, Nina, non c’è spazio per gli uomini. Le donne hanno una marcia in più, voi riuscite a fare solo una cosa per volta, al massimo due, noi no».

First mamma

Anna Paratore si definisce «una first mamma». Domenica andrà ad ascoltare Giorgia ad Atreju: «Fratelli d’Italia è la mia famiglia. Adesso fanno i ministri, i sottosegretari, i parlamentari, ma li ho visti tutti con i calzoncini corti. Giravano dentro casa mia, dalla mattina alla sera. Venivano a mangiare gli spaghetti, a prendere il caffè. Io abito a 22 metri dalla sezione della Garbatella». Lei e le figlie hanno una chat di famiglia che si chiama “Io, mammeta e tu”: «Sì, abbiamo diverse chat con Giorgia e Arianna, ma anche con le mie nipoti. Prima intervenivo molto, poi Giorgia mi ha strillato, altrimenti voi giornalisti scrivete che le sorti d’Italia si decidono a casa mia». Racconta che fu lei ad accompagnare Giorgia in sezione per fare la tessera del Msi.

Arianna in Parlamento

E sulla prossima candidatura di Arianna Meloni in parlamento dice che «sarebbe normale. Fa politica da 30 anni. Ha enormi capacità organizzative, sotto elezioni diventa una macchina. Se vivesse in America sarebbe ricca come organizzatrice di eventi». Alle figlie rimprovera cose da mamma: «A Giorgia che sbaglia a sentirsi sempre il peso del mondo sulle spalle: dovrebbe prendere un po’ di tempo per sé. Ad Arianna di essere troppo critica con sé stessa». Infine, il menu del pranzo della domenica in casa Paratore: «Niente lasagne, né stereotipi. Arianna è quasi inappetente, Giorgia è una buona forchetta. Il lusso è andare a mangiare una fritturina in qualche ristorante di pesce».