Ultime notizie Delitto di GarlascoDonald TrumpFamiglia AgnelliFamiglia nel boscoUcraina
ATTUALITÀBarDavide LacerenzaDrogaInchiesteInpsLombardiaMilanoProstituzioneStefania Nobile

Ora che la società di Lacerenza e Nobile è fallita, chi pagherà arretrati e Tfr ai dipendenti della Gintoneria?

13 Dicembre 2025 - 22:35 Alba Romano
davide lacerenza stefania nobile
davide lacerenza stefania nobile
Dopo il sequestro dello scorso marzo, i camerieri del locale sono rimasti senza lavoro e senza stipendio. Notificato l'avviso di chiusura delle indagini a tutti gli indagati

Sarà l’Inps a pagare gli stipendi arretrati dei lavoratori della Gintoneria, il locale esclusivo di Davide Lacerenza e Stefania Nobile chiuso dopo le accuse di autoriciclaggio, sfruttamento della prostituzione e spaccio. Ginto Eventi Srl, la società che fa capo al locale milanese, è andata incontro alla liquidazione giudiziale. E il risultato, scrive Il Giorno, è che a pagare ciò che ancora spetta ai dipendenti della Gintoneria è l’Inps, almeno in parte.

Il giro di clienti «esclusivi» della Gintoneria

Tra droga venduta sottobanco e costosissime bottiglie di champagne, i clienti del locale di Lacerenza e Nobile arrivavano a spendere anche cifre comprese tra i 3mila e i 10mila euro a serata. Tra le testimonianze raccolte dai magistrati nei mesi scorsi è saltato fuori anche il nome di un cliente particolarmente affezionato che ha sborsato quasi un milione di euro in tre anni per poter godere degli esclusivi “pacchetti” comprensivi di alcol, escort e droga.

Gli (ex) dipendenti della Gintoneria e gli stipendi arretrati

Il motto del locale era chiaro: «Niente poveri». Eppure, chi ci lavorava non guadagnava certo cifre a sei zeri. Tutti i dipendenti, secondo quanto ricostruito dalla procura di Milano, avevano contratti in regola ma erano sistematicamente sotto inquadrati rispetto alle loro mansioni effettive. I camerieri prendevano circa 1.500 euro lordi al mese e lavoravano spesso oltre l’orario dovuto. Dopo il sequestro del locale, avvenuto lo scorso 4 marzo, i dipendenti sono rimasti non solo senza lavoro, ma anche senza gli ultimi stipendi e il trattamento di fine rapporto (Tfr).

Il patteggiamento di Nobile e Lacerenza

Sei di loro, quasi tutti di origine bengalese, si sono licenziati per giusta causa e sono in attesa di ricevere i soldi che gli spettano. Una cifra che, aggiungendo le spese legali, si aggira intorno ai 100mila euro. Con la liquidazione della società a cui faceva capo la Gintoneria, è l’Inps a dover aprire il portafoglio per pagare le somme dovute. Nel frattempo, i due indagati hanno patteggiato le rispettive pene: tre anni per Stefania Nobile, 4 anni e 8 mesi per Davide Lacerenza. Disposto anche un risarcimento di 900mila euro, che i due hanno pagato in champagne, mettendo all’asta le bottiglie sequestrate.

La chiusura delle indagini

In vista delle richieste di rinvio a giudizio, sei persone hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. Si tratta di Davide Ariganello, “factotum“ di Lacerenza, due presunti spacciatori coinvolti nel giro di cocaina del locale, due donne che avrebbero svolto attività di prostituzione e la madre della fidanzata di Lacerenza. In attesa dell’inizio del processo, Lacerenza sconterà la pena in affidamento in prova ai servizi sociali, proseguendo il percorso di «disintossicazione». L’ex compagna Stefania Nobile, invece, sta svolgendo lavori di pubblica utilità con la Protezione civile di Bresso

leggi anche