Silvio Garattini stronca il digiuno intermittente (e i vegani): l’ultimo ripasso su longevità e dieta prima delle feste

Come ogni anno sotto Natale, Silvio Garattini torna protagonista delle interviste sulla longevità e la dieta giusta. E chi meglio di lui, 97 anni appena compiuti per il fondatore dell’Istituto di ricerca Mario Negri, può parlare di come vivere a lungo e con una invidiabile lucidità. E così quando all’orizzonte si stagliano cene con i parenti, pranzi aziendali e aperitivi con gli amici, arriva puntuale il consiglio di Garattini che instancabile ripete quanto sia importante quantomeno mangiare poco. Ospite il 12 dicembre a La volta buona su Raiuno, lo scienziato ha ribadito: quantità ridotte a tavola, scelte alimentari ragionate e movimento vero, quello che fa sudare. Le passeggiate per guardare le vetrine, spiega, non rientrano tra le opzioni accettabili.
Cosa mangiare per vivere più a lungo: la dieta di Garattini
Su come riempire il piatto, Garattini sforna il suo schema consolidato: frutta e verdura al centro, addio a carne rossa e burro (meglio l’olio d’oliva), e soprattutto porzioni contenute. «Bisogna mangiare poco», ha ribadito Garattini, spiegando che una dieta varia ma moderata rappresenta il fattore decisivo per l’invecchiamento in salute. Anche il vino non lo entusiasma e lo definisce cancerogeno, per via dell’alcol. Ma concede la grazia al panettone, purché una volta durante le feste.
Perché il digiuno intermittente non piace a Garattini
I fan sfegatati del digiuno intermittente resteranno delusi. Secondo Garattini, conta il totale calorico giornaliero, non quando si consumano i pasti. «Si può anche mangiare cinque volte al giorno, purché la quantità complessiva sia contenuta», ha chiarito. Lo scienziato boccia anche l’abitudine di saltare il pranzo: lui stesso consuma almeno una spremuta o una banana a mezzogiorno. In una precedente intervista al Corriere della Sera aveva già smontato il mito, evidenziando che alla fine l’introito calorico resta identico a chi fa pasti regolari.
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Diete vegetariane e vegane
Sulla scelta vegetariana il professore esprime un giudizio positivo: uova, formaggi e pesce garantiscono l’apporto proteico necessario. Diverso il discorso per i vegani, che secondo Garattini vivrebbero meno, soffrirebbero di più fratture ossee e dovrebbero integrare la vitamina B12, potenzialmente rischiosa per i tumori. Le diete chetogeniche? Utili solo per specifiche patologie, altrimenti da evitare.
Attività fisica vera: non vale guardare le vetrine
Sul movimento, Garattini non ammette scorciatoie: «Bisogna fare fatica». Salire le scale è attività fisica autentica, passeggiare guardando le vetrine non basta. Come aveva già precisato al Corriere della Sera, servirebbero dai 150 ai 300 minuti settimanali, distribuiti su più giorni e non concentrati nel weekend. L’altro cavallo di battaglia dello scienziato resta l’educazione alla salute nelle scuole: «Manca quasi del tutto», ha denunciato, suggerendo almeno un’ora a settimana con docenti preparati per costruire una vera cultura della prevenzione.
