«La Russia pronta a testarci in una guerra entro quattro anni»

Il commissario europeo per la Difesa e lo Spazio Andrius Kubilius dice che la Russia può attaccare l’Ue entro quattro anni. O meglio: «Potrebbe essere pronta a “testarci” in un conflitto reale». Mentre gli americani ci sfidano ad assumersi maggiori responsabilità per la difesa europea. Perché devono spostare risorse verso l’Indo-Pacifico: «Dobbiamo individuare quali sono le capacità più importanti per le quali oggi riceviamo un supporto decisivo dagli Stati Uniti. In particolare, i cosiddetti “abilitatori strategici”: dati spaziali, intelligence, comunicazioni satellitari», dice a La Stampa.
Mosca e l’Ue
Kubilius dice che «l’economia russa si è trasformata in un’economia di guerra. È per questo che dobbiamo rafforzarci: abbiamo una tabella di marcia molto chiara e due sfide da affrontare. Esiste la minaccia di una possibile aggressione russa: i nostri servizi di intelligence lo affermano pubblicamente e con chiarezza». Sulla Nato, sostiene Kubilius, «sinceramente non vedo gli americani abbandonare la Nato, ma dobbiamo capire che, se gli Stati Uniti si sposteranno sempre più verso l’Indo-Pacifico, sul continente europeo dovremo assumerci sempre più responsabilità, non solo in generale sulla sicurezza, ma anche all’interno della Nato come organizzazione. Il tema del cosiddetto pilastro europeo della Nato deve diventare centrale nelle nostre discussioni. Al momento tra gli europei ancora non se ne parla molto ma dobbiamo iniziare».
La Russia e l’Ucraina
Sull’esercito europeo, invece, «se, come prevedono i nostri servizi di intelligence, la Russia dovesse essere in grado di lanciare un’aggressione contro Stati membri dell’Ue o della Nato, dovremo affrontare un esercito russo addestrato dalla guerra, più forte di quanto fosse nel 2022 e capace di utilizzare milioni di droni. Né nella Nato né nell’Unione Europea abbiamo esperienza di combattimento, solo gli ucraini ce l’hanno. Per questo, oltre a discutere delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, dobbiamo chiederci come integrare le capacità di difesa ucraine, già collaudate sul campo, con quelle europee, per rafforzare anche noi stessi».
Kiev
Perché, sostiene Kubilius, «le loro capacità industriali, così come la loro esperienza e le nuove dottrine militari, sono impressionanti e cruciali per noi. È per questo che dobbiamo parlare anche di una possibile Unione Europea della Difesa, una nuova architettura di sicurezza che includa anche Regno Unito, Norvegia e Ucraina, per consolidare le capacità difensive del continente europeo. Quanto all’idea di un esercito europeo, probabilmente è troppo presto per dire qualcosa di concreto. È una strada difficile e complessa, ma dobbiamo iniziare a discuterne apertamente, guardando ai prossimi cinque o dieci anni».
