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Inchiesta Mediobanca, Caltagirone respinge le accuse dei pm: «Nessun acquisto coordinato con Delfin»

15 Dicembre 2025 - 21:06 Ugo Milano
inchiesta mediobanca caltagirone risponde a pm
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La società nega le ricostruzioni della procura e annuncia: «Sottoporremo le prossime scelte a pareri indipendenti per evitare strumentalizzazioni»

Caltagirone non ci sta e respinge le accuse mosse dalla procura di Milano riguardo un potenziale patto occulto con Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio, nella scalata di Mediobanca. È quanto emerge al termine del consiglio d’amministrazione della Caltagirone Spa, che in una nota assicura di aver svolto «un’approfondita analisi delle circostanze esposte nel decreto di perquisizione e sequestro notificato» il 27 novembre scorso.

I voti divergenti alle assemblee

La tesi dei pubblici ministeri è chiara: la scalata alla banca di Piazzetta Cuccia sarebbe stata orchestrata a tavolino dal costruttore-editore romano Francesco Gaetano Caltagirone e dal numero uno della finanziaria Delfin degli eredi Del Vecchio, Francesco Milleri, insieme con il ceo di Montepaschi, Luigi Lovaglio. Una ricostruzione negata in modo netto dai diretti interessati, che fanno notare come gli acquisti di azioni Mediobanca «non sono stati coordinati, differenziandosi invece negli anni per entità e tempistiche». Anzi, le due società «hanno espresso, nella gran parte dei casi, voto divergente». Al punto che, in occasione del CdA di Mps che ha votato l’Ops su Mediobanca, i due esponenti del Gruppo Caltagirone «hanno volontariamente abbandonato l’adunanza che ha deliberato l’Offerta senza dunque prendere parte alla votazione».

La precauzione per le decisioni future

E per quanto riguarda le decisioni che saranno prese nelle prossime assemblee della Banca Monte dei Paschi di Siena e delle Assicurazione Generali, la Caltagirone Spa annuncia che saranno «previamente sottoposte al parere del Comitato Amministratori Indipendenti con le procedure previste per le operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza, eventualmente avvalendosi anche di consulenti esterni, e poi deliberate dal Consiglio». Una decisione, viene spiegato nella nota, che è stata presa «allo scopo di evitare ogni possibile strumentalizzazione dannosa per la Società rispetto alla gestione delle partecipazioni direttamente e indirettamente detenute in Bmps e Assicurazioni Generali».

Caltagirone: «Piena fiducia nella magistratura»

In ogni caso, il Cda di Caltagirone Spa ha ribadito «la piena fiducia nella magistratura procedente, confermato la piena convinzione nella correttezza dei comportamenti del Presidente della Società». Il gruppo, inoltre, auspica che «in tempi celeri, la stessa possa essere riconosciuta anche a tutela di una buona gestione del gruppo».

Foto copertina: ANSA/Vincenzo Livieri | L’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone

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