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Bonaccini entra nella maggioranza dem ma ai riformisti l’addio non dispiace: «Troppo consensuale con Schlein»

15 Dicembre 2025 - 17:19 Sofia Spagnoli
stefano bonaccini elly schlein al nazareno
stefano bonaccini elly schlein al nazareno
Per la deputata Lia Quartapelle, dell'unica corrente ora in minoranza: «Siamo leali con la segretaria, ma discutere non vuol dire indebolirsi»

Con l’Assemblea nazionale del Partito Democratico, che si è tenuta ieri 14 dicembre in coincidenza con la chiusura della kermesse di Fratelli d’Italia, la segretaria Elly Schlein ha ufficialmente allargato la maggioranza dem a Stefano Bonaccini. Alle scorse primarie, l’ex governatore dell’Emilia-Romagna e fondatore della corrente Energia Popolare era stato il principale sfidante di Schlein, raccogliendo il consenso dell’area riformista (oggi minoranza del partito) di cui è diventato leader dopo l’elezione della segretaria. Ma solo fino a ieri.

Con l’uscita di “Energia Popolare” dalla minoranza, l’unica area che resta all’opposizione dem è “Crescere“, la corrente che riunisce, tra gli altri, Lorenzo Guerini, Graziano Delrio, Simona Malpezzi, Pina Picierno, Filippo Sensi, Lia Quartapelle. Un’area che però non nasconde un certo compiacimento per il passaggio di Bonaccini tra le fila della maggioranza. «Ora si torna a discutere».

Un freno alla dicussione interna della minoranza

La sintesi è che, per i riformisti, Bonaccini, definito «pienamente schleiniano» fin dal «giorno due dopo il congresso», avrebbe rappresentato «un freno» nella discussione interna ai riformisti proprio per la sua vicinanza alla segretaria. «C’è una differenza di impostazione e di concezione di come si fa la minoranza nel partito. Stefano, e alcune persone che lo hanno seguito, ritengono che la cosa giusta da fare sia sostenere la segretaria senza se e senza ma; invece, un’altra parte di chi lo ha appoggiato al congresso sostiene che bisogna essere leali con chi lo ha vinto (ovvero Schlein ndr), ma accogliere anche altre idee e posizioni, che corrispondevano al voto di più della metà degli iscritti e del 45% degli elettori delle primarie», a fare il punto con Open è la deputata Lia Quartapelle.

«Nessuno vuole sabotare la segretaria»

«Nessuno vuole sabotare la segretaria – prosegue la dem – però penso che un partito possa far convivere una sana democrazia interna con una forza di proiezione esterna. Non è che se si discute ci indeboliamo». Se invece «chi dovrebbe essere leader della minoranza prende parola a ricalco della segretaria – prosegue – si perde l’occasione di rappresentare persone che non si sentono fuori dal Pd, ma che vorrebbero che il partito desse anche altri messaggi»

«Atteggiamento consensuale nei confronti di Schlein»

I riformisti ammettono di aver capito fin dal primo momento che Bonaccini volesse adottare un atteggiamento «più consensuale» nei confronti di Schlein. «Per questo abbiamo cercato di capire se ci fosse da parte sua la volontà di gestire un’area (quella riformista ndr) che sui contenuti e sui passaggi non fosse ideale, ma anche costruttiva».

«C’era bisogno di chiarezza»

Per il senatore Filippo Sensi, interpellato da Open, l’ingresso di Bonaccini in maggioranza è stato formalizzato ieri, ma nei fatti «data a tre anni fa». E prosegue: «Credo che la necessità di Energia Popolare oggi di entrare a pieno titolo in maggioranza sia figlia della decisione di noi riformisti di alzare la voce per portare finalmente un contributo di idee che possano servire a tutto il partito. Dopo tanto, troppo silenzio, c’era bisogno di un po’ di chiarezza».

«Creeremo momento di confronto»

Quindi, ora che Crescere, l’area nata e fondata a Milano il 24 ottobre, è l’unica corrente d’opposizione, promette di riprendere e impegnarsi nel creare nuovi spazi di discussione. «Noi faremo quello che abbiamo iniziato a fare a Milano e Prato, creando momenti di confronto su vari argomenti che mancano nella proposta del governo. Porteremo questi temi in Parlamento e nelle sedi istituzionali».

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