Filosofia per i militari, dopo il no di Bologna via al corso a Modena. Esulta la ministra Bernini: «Università e sicurezza alleate»

L’Università di Bologna non li vuole? E allora gli ufficiali dell’esercito potranno andare a studiare filosofia in un altro ateneo della regione, quello di Modena e Reggio Emilia. L’Unimore ha annunciato infatti oggi il varo di un nuovo «percorso curricolare ad indirizzo filosofico» nell’ambito del corso di laurea in Scienze strategiche destinato specificamente agli allievi ufficiali dell’Accademia di Modena. Il consiglio del corso di laurea ha approvato una modifica dell’ordinamento didattico del corso per l’anno accademico 2026-2027 proprio per consentire ai frequentatori dell’Istituto militare di beneficiare del nuovo corso, introdotto insieme a un altro a indirizzo gestionale. A sigillare la partnership, il consiglio del corso di laurea stesso si è svolto nella sede dell’Accademia militare, alla presenza della rettrice dell’ateneo Rita Cucchiara e del Comandante dell’Accademia Stefano Messina. Rapporti di collaborazione bilaterale solidi da decenni, d’altronde. «La continua e proficua cooperazione tra le due Istituzioni ha consentito di adattare costantemente l’organizzazione e la programmazione del Corso di Laurea in Scienze Strategiche, afferente alla classe delle lauree nelle scienze della difesa e della sicurezza (L/DS), alle esigenze formative dell’Esercito Italiano», scrive in una nota l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Lo stop al corso a Bologna e le polemiche
Il nuovo corso prende il posto di fatto di quello che avrebbe dovuto vedere la luce a Bologna, e che l’ateneo ha poi bloccato. Il caso era scoppiato a fine novembre, quando il capo di Stato maggiore in persona Carmine Masiello aveva denunciato lo stop dell’ateneo al corso di laurea in Filosofia cui avrebbero dovuto prendere parte una decina di ufficiali dell’esercito. Il rischio? Quello di una «eccessiva militarizzazione della facoltà». A scagliarsi contro la decisione era stato il ministro della Difesa Guido Crosetto: «Quegli ufficiali che loro oggi rifiutano sdegnati, oggi, domani e sempre saranno pronti a difenderli ugualmente», era sbottato. Poi sul caso era intervenuta la stessa premier Giorgia Meloni. Impietosa. «Un atto incomprensibile e gravemente sbagliato», aveva protestato la premier sulla decisione dell’ateneo di Bologna. «Non si tratta solo di una scelta inaccettabile, ma di un gesto lesivo dei doveri costituzionali che fondano l’autonomia dell’Università». Ora il nuovo piano per costruire percorsi di formazione filosofica per i futuri ufficiali dell’Esercito.
La soddisfazione del governo
Esulta per la soluzione al caso la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. «Quando l’università sceglie di assumersi fino in fondo la propria responsabilità formativa, il Paese fa un passo avanti. L’attivazione di un nuovo percorso curricolare a indirizzo filosofico nel corso di laurea in Scienze strategiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, destinato agli allievi ufficiali dell’Accademia di Modena, va esattamente in questa direzione. È la ripresa di un dialogo che qualcuno avrebbe voluto interrompere e che invece torna a riallacciarsi: tra sapere e servizio, tra formazione accademica e sicurezza nazionale. Due dimensioni che non si escludono, ma si rafforzano a vicenda. Un’università che educa al pensiero critico, alla complessità e alla responsabilità forma cittadini e professionisti più consapevoli, capaci di leggere il presente e orientare il futuro. Perché la sicurezza non è solo tecnica o addestramento, ma anche comprensione profonda del mondo che cambia. E investire nella formazione degli ufficiali significa investire in istituzioni più solide, in una democrazia più matura, in un’Italia più forte nella sua libertà», ha dichiarato Bernini in merito alla decisione di Unimore con l’Accademia di Modena.
In copertina: Il giuramento degli allievi ufficiali dell’Accademia Militare di Modena – 8 Marzo 2024. (Ansa/Esercito)
