Curata per un mal di schiena, muore di cancro: la procura apre un’inchiesta. I ritardi nella diagnosi e l’ipotesi di un errore medico

Lamentava forti dolori alla schiena da ormai due anni, scoprendo però solo due mesi fa la presenza di metastasi multiple legate a un tumore. Questa è la motivazione per cui la procura di Padova ha aperto un’inchiesta sulla morte di Luigina Nieri, 74enne deceduta il 4 dicembre a Camposampiero a causa delle complicazioni legate al cancro ormai metastatico. L’indagine, condotta dal pubblico ministero Marco Brusegan, ha l’obiettivo di chiarire se la diagnosi di tumore avrebbe potuto essere fatta con maggiore tempestività e se ci siano state negligenze da parte dei medici che l’hanno seguita.
I dolori alla schiena e la diagnosi (tardiva) di cancro
La 74enne ha, infatti, vissuto per due anni con forti dolori alla schiena, che nel tempo sono diventati sempre più intensi. Nonostante numerosi accertamenti medici, anche approfonditi, non sono emerse altre cause in grado di spiegare la sua lombalgia quotidiana. Solo due mesi prima della sua morte, durante una serie di accertamenti, scrive il Corriere della Sera, è emersa la presenza di metastasi, segnale che il tumore fosse presente da molto tempo senza essere stato diagnosticato.
L’inchiesta della procura
La procura ha disposto l’autopsia sul corpo della donna. Il consulente tecnico, Antonello Cirnelli, ha il compito di determinare se le metastasi fossero evidenti prima di quanto emerso e se vi fosse la possibilità di diagnosticare il tumore in una fase precedente, con conseguente miglioramento delle prospettive di cura della 74enne. L’indagine si concentra principalmente sulla possibilità che l’errore diagnostico abbia ritardato il trattamento necessario, mettendo a rischio la vita della paziente. Il dottor Cirnelli avrà due mesi di tempo per esaminare con attenzione tutti gli aspetti del caso, al fine di fare chiarezza sulla possibile responsabilità medica e capire se il decesso di Luigina Niero sarebbe stato evitabile.
