Dopo gli sgomberi di Leoncavallo e Askatasuna nel mirino SpinTime e Casapound: la tregua di Natale e il dossier occupazioni

Dopo lo sgombero dei centri sociali Leoncavallo a Milano e Askatasuna di Torino, l’attenzione delle istituzioni si sposta ora su Roma. Con la fine delle festività natalizie, tornerà infatti al centro dell’agenda il dossier sulle occupazioni nella Capitale. Già nel mese di gennaio, la lista degli immobili destinati allo sgombero potrebbe approdare sul tavolo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ma la discussione, con ogni probabilità, avverrà dopo la chiusura del Giubileo, prevista per il 6 gennaio, e al termine del periodo natalizio, durante il quale tradizionalmente a Roma vige una sorta di moratoria sugli interventi.
Quali sono gli immobili che rischiano lo sgombero
Tra le occupazioni considerate prioritarie figurano occupazioni storiche del quartiere Esquilino, come la sede di Casapound in via Napoleone III e lo SpinTime di via Santa Croce in Gerusalemme. In ogni caso, prima di procedere con eventuali sgomberi, sarà necessario individuare soluzioni alternative, soprattutto per situazioni complesse come quella dello SpinTime, dove vivono numerosi minorenni. Sul tema è intervenuto il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, che ha ribadito una linea dura: «Stiamo lavorando per sgomberare i centri sociali a Torino, Milano, Roma, Livorno, al nord e al sud, perché sono ritrovi abusivi di delinquenti. Qualcuno dice che fanno cultura. Ditemi voi se è far cultura».
Lo stabile di Casapound

E dal movimento di estrema destra intanto tornano a manifestare forte contrarietà all’ipotesi di dover liberare il palazzo, già circolata più volte in passato. «Riteniamo che sgomberare Casapound sia un’ingiustizia», afferma il portavoce Luca Marsella. «In Italia ci sono circa 200 occupazioni in cui sventola la bandiera rossa e quella di Casapound è l’unica dove sventola il tricolore. È nata vent’anni fa sull’emergenza abitativa e oggi dà casa a 20 famiglie». Marsella precisa inoltre che l’obiettivo non è rimanere occupanti a tempo indeterminato: «Se ci si paragona alle occupazioni dei centri sociali, allora si applichi la regolarizzazione, come avvenuto per la maggior parte di queste. L’unica soluzione è la regolarizzazione, come già successo in molti casi, a partire da Porto Fluviale».
Lo SpinTime

Anche allo SpinTime l’allarme sgombero non è una novità. Nato nell’ottobre del 2013 dall’occupazione di un edificio di dieci piani, un tempo sede dell’Inpdap, da parte del movimento Action per il diritto all’abitare, lo spazio è finito più volte sotto i riflettori, in particolare in prossimità del decennale, quando si temeva una riconversione dello stabile in albergo in vista del Giubileo. In quel periodo nacque la rete “Bella Lotta” per difendere gli spazi sociali considerati sotto attacco.
All’interno dello SpinTime vivono oltre 150 famiglie, con molti bambini
All’interno dello SpinTime, che si definisce uno «spazio polifunzionale», un «modello di autorecupero» e un «esempio di rigenerazione urbana», vivono oltre 150 famiglie, con molti bambini. La realtà divenne nota a livello nazionale nel maggio 2019, quando l’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, intervenne personalmente per riattaccare la corrente elettrica, sospesa per bollette non pagate, calandosi in un tombino. Un gesto di disobbedienza che ebbe enorme risonanza mediatica e che ispirò il film di Sabina Guzzanti Spin Time! Che fatica la democrazia, uscito nel 2021.
A difendere lo SpinTime è intervenuto anche il segretario del Partito democratico di Roma, Enzo Foschi, secondo cui «è un luogo di concreta solidarietà, pieno di iniziative positive, con tante associazioni laiche e cattoliche, e tantissimi ragazzi e ragazze che aiutano famiglie e bambini più fragili. Pensare di trasformare un luogo di così grande umanità in un problema di ordine pubblico è folle e inaccettabile», scrive il dem sui social.
Foto copertina: ANSA/GIANNETTO BALDI | Lo stabile occupato da Casapound in via Napoleone III a Roma, 26 luglio 2019
