Vittorio Sgarbi può far a meno dell’amministratore di sostegno (ma non dei medici), la decisione del tribunale. La figlia Evelina: «Sarà un Natale triste»

Un medico specialista dovrà visitare Vittorio Sgarbi e capire se sia «in grado di comprendere il significato e le conseguenze» delle scelte che prende. Lo ha stabilito il tribunale di Roma secondo cui, nonostante non sia necessario un amministratore di sostegno per il critico d’arte, è bene valutare se sia in grado di prendere decisioni «di particolare complessità e rilevanza» tenendo conto di ciò che è importante per lui a livello «personale, patrimoniale e giuridico». Secondo Dentro la notizia, il programma di Canale 5 condotto da Gianluigi Nuzzi che ha anticipato la svolta nella disputa tra il critico e la figlia Evelina, il tribunale avrebbe nominato per l’incarico la psicologa psicoterapeuta Lili Romeo.
Cosa dovrà fare il medico
Il medico Ctu (Consulente tecnico d’ufficio) avrà il compito di «accertare, esaminati gli atti, compiuti i necessari esami, acquisita la documentazione sanitaria esistente e assunte informazioni dai sanitari che hanno avuto in cura il beneficiario, se lo stesso presenti condizioni psicologiche, psicopatologiche o cognitive tali da incidere sulla capacità di autodeterminarsi in relazione al compimento di atti di straordinaria amministrazione e all’esercizio dei diritti personalissimi». Un occhio di particolare riguardo dovrà essere prestato a tutte quelle decisioni che hanno un impatto sulla «gestione straordinaria del patrimonio e sulla scelta di contrarre matrimonio, valutando l’autenticità e la stabilità della volontà decisionale».
La gioia a metà della figlia: «Sarà comunque un Natale triste»
Evelina Sgarbi ha accolto a novità con un sospiro di soddisfazione: «Finalmente oggi è arrivato un primo importantissimo segnale che lascia ben sperare», ha detto. «Dopo mesi di macchina del fango contro di me e contro di chi mi è stato vicino, dopo interminabili giorni di guerra con insidie, tranelli, battutine, intimidazioni e calunnie verso di me, di mia madre, e di coloro che mi stanno supportando con grande impegno e generosità ecco un primo importante segnale». La figlia del critico ha raccontato di «telefonate per provare a tacitarmi e a mettermi in cattiva luce» ma ha promesso di continuare nella sua «battaglia per tutelare mio padre, la sua salute e la sua dignità». Una nota di speranza che si chiude però con l’amaro in bocca: «Purtroppo questo per me sarà comunque un Natale triste perché so che mio padre continua a non stare bene».
