Mosca ordina l’arresto in contumacia di Garry Kasparov: perché l’ex campione di scacchi e oppositore di Putin rischia il carcere

Un tribunale distrettuale di Mosca ha disposto l’arresto in contumacia di Garry Kasparov, ex campione del mondo di scacchi e da anni tra i più noti oppositori del Cremlino. La decisione, emessa il 22 dicembre dal tribunale del distretto di Zamoskvoreč’e, si basa su accuse di apologia del terrorismo, come comunicato dal sito del tribunale cittadino. Reato che prevede una pena che può arrivare fino a sette anni di carcere.
Perché Kasparov è accusato di apologia del terrorismo
L’ex campione di scacchi è infatti il co-fondatore del Comitato contro la guerra e sostiene esplicitamente che l’unica via per la democrazia in Russia è la sconfitta militare di Mosca in Ucraina. Per la dottrina legale russa attuale, questo equivale a tradimento e supporto al terrorismo. La creazione in Lituania del «Free Russia Forum», che si propone come alternativa istituzionale al Cremlino, viene visto come un tentativo diretto di sovversione dell’ordine costituzionale. Kasparov è anche presidente della Human rights foundation (Hrf) e del Renew democracy initiative (Rdi).
Le iniziative giudiziarie contro Kasparov
Non è la prima iniziativa giudiziaria contro Kasparov. Nell’aprile 2024 un tribunale di Syktyvkar aveva già ordinato il suo arresto in contumacia nell’ambito di un procedimento per la presunta creazione di una «comunità terroristica». Da marzo dello stesso anno il suo nome compare inoltre nella lista russa dei «terroristi ed estremisti» gestita dal Rosfinmonitoring, con l’indicazione di un procedimento penale in corso.
Chi è Kasparov
Kasparov è stato campione del mondo di scacchi dal 1985 al 2000. Dopo il ritiro dall’attività agonistica si è dedicato all’impegno politico e alla difesa dei diritti umani. Critico dichiarato di Vladimir Putin, ha lasciato la Russia nel 2013 e nel 2014 ha ottenuto la cittadinanza croata. Nel 2013 Kasparov si è trasferito a New York in seguito a un arresto subito l’anno prima: dopo una protesta davanti a un tribunale di Mosca, era stato detenuto e sottoposto a brutalità da parte degli agenti di polizia.
