Vicenza, cancellata l’assemblea degli studenti su Gaza dopo l’intervento di FdI. I docenti scrivono a Mattarella: «Libertà violata»

Dopo Roma e Bologna, salta un’iniziativa a scuola sulla Palestina anche a Vicenza. Ad essere cancellato all’ultimo è stato un incontro che si sarebbe dovuto svolgere oggi, martedì 23 dicembre, al liceo Fogazzaro. Sotto al titolo “Racconti dai territori”, si proponeva di dare voce a una serie di testimonianze su Gaza, compresa quella di una giovane palestinese e di alcuni protagonisti della Global Sumud Flotilla bloccata da Israele in acque internazionali nel settembre scorso. Il tutto all’interno di un’assemblea organizzata dai rappresentanti di istituto del liceo. Ma a bloccare l’incontro, dopo le proteste del gruppo locale di Fratelli d’Italia, è stato l’intervento dell’ufficio scolastico regionale, che ha scritto al liceo chiedendo di cancellare l’iniziativa. La base giuridica dell’intervento sta in due circolari emanate nei mesi scorsi dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per assicurare la presenza di un contraddittorio in ogni incontro a tema politico nelle scuole. Condizione che non era assicurata dall’incontro secondo la valutazione dell’ufficio, condivisa dalla dirigente scolastica Maria Rosa Puleo che ha infine disposto l’annullamento dell’assemblea.
La decisione della scuola e la polemica politica
«Gli interventi programmati avrebbero restituito una sola prospettiva. Ho quindi chiarito che questo tipo di incontro potrà essere riproposto solo quando sarà possibile affiancare voci diverse», ha spiegato la preside. Corrosiva la replica di Avs: «Come si fa a parlare di contraddittorio per una assemblea che raccontava il genocidio in Palestina? Bisognava trovare qualcuno a favore del genocidio?», si domanda il consigliere regionale Carlo Cunegato, citato da Repubblica. Mentre l’europarlamentare della stessa formazione Cristina Guarda alza il tiro direttamente sul governo, accusato di voler «silenziare ogni dissenso, trasformando anche la scuola in un luogo di paura, dove il timore di ritorsioni politiche impedisce il libero dibattito». Mentre il sindaco Pd Giacomo Possamai ha offerto agli studenti degli spazi per riunirsi. Loro comunque hanno tenuto una contro-assemblea fuori dalla scuola.
La lettera dei docenti a Mattarella
A protestare contro la decisione della dirigente scolastica sono stati pure alcuni degli insegnanti del Fogazzaro, che hanno preso carta e penna e scritto direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo aver ricostruito quanto accaduto, nella lettera i docenti si dicono «preoccupati sia per questo caso che per altri simili avvenuti in altre scuole d’Italia», sottolineano che gli studenti «devono essere liberi di organizzare le proprie assemblee così come lo siamo stati noi alla loro età» e chiedono un intervento del capo dello Stato per tutelare quegli spazi di libertà.
