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Come i video degli indiani in Russia vengono usati per propaganda sulla guerra e sull’immigrazione

24 Dicembre 2025 - 09:20 David Puente
Dai falsi sottotitoli a una narrazione razzista diffusa dai canali russi

Sui social circolano video che mostrano un uomo indiano mentre passeggia con una donna russa per le strade di Mosca. Secondo i sottotitoli presenti nella clip, l’uomo inviterebbe i suoi connazionali a raggiungere la Russia per “sostituire” gli uomini russi mandati a morire in Ucraina e per prendere le loro donne. Una narrazione che viene diffusa soprattutto da sostenitori dell’Ucraina per sostenere la tesi di un collasso demografico russo causato dalla guerra. Lo stesso video, però, circola anche in ambienti russi e filorussi con una lettura opposta, ossia la prova di una presunta invasione migratoria e del tradimento delle donne russe.

Per chi ha fretta

  • Il video è reale, mentre sono falsi i sottotitoli.
  • Nel video, l’uomo indiano parla solo del clima in Russia.
  • Non vengono fatti riferimenti alla guerra.
  • Il protagonista e’ Jitendar traveler, vlogger indiano.
  • Il video viene usato per alimentare razzismo e teoria della “sostituzione etnica” in Russia.

Analisi

Il video viene condiviso su Telegram, X e Facebook con testi che ne stravolgono completamente il significato. Ecco come viene condiviso, ad esempio, in Italia:

Un indiano passeggia con una russa per le strade di Mosca e invita i suoi connazionali a sostituire rapidamente i “Vanyushki”, che vengono fatti carne da cannone in massa in Ucraina. E sono davvero veloci! Basta che la Russia apra le porte agli “esperti stranieri”, che si riversano da India, Vietnam, Afghanistan, Uzbekistan e altre nazioni “amiche” della Russia, e loro si sentono già padroni a pieno titolo della loro nuova patria. E anche delle donne, soprattutto quando i loro mariti sono impegnati a farsi maciullare dagli ucraini.
Il piano acutissimo di Putin in azione. Guerra fino all’ultimo russo!

Le trascrizioni del video

Per verificare il contenuto reale del filmato, abbiamo sottoposto il video a una trascrizione sia in hindi sia in inglese. In entrambi i casi, il tema del parlato non riguarda in alcun modo le donne russe, presunti inviti a trasferirsi per sposarle o riferimenti alla guerra in Ucraina.

La trascrizione in hindi recita: «Benvenuti, anche in India a gennaio fa freddo».

La trascrizione in inglese conferma lo stesso contenuto: «So che in India fa freddo solo a gennaio. Qui, invece, il freddo di gennaio è normale. In Russia. Quindi nessuno può lamentarsi del freddo in Russia, perché qui è normale. Se anche voi state arrivando, venite con abiti adeguati, perché bisogna fare attenzione al freddo. Altrimenti, se temete il freddo, non preoccupatevi».

Le due trascrizioni coincidono nel mostrare che il video è un semplice commento sul clima russo e sulle differenze con quello indiano, senza alcun riferimento a immigrazione, relazioni sentimentali o conflitti armati.

La fonte e l’identità dell’uomo indiano

L’uomo del video è noto come “Jitendar traveler“, influencer e vlogger indiano che pubblica contenuti relativi ai suoi viaggi intorno al mondo.

Il video originale, e completo rispetto a quello che circola con i falsi sottotitoli, è intitolato “Weather in moscow Russia! #moscow #russia”.

Dai suoi profili social emerge che la relazione con la donna russa presente nel video è reale e non costruita per fini propagandistici.

Le narrazioni russe

Nei canali Telegram russi, i video vengono condivisi in una cornice esplicitamente razzista e allarmistica sull’immigrazione. Il canale @operslon scrive, ad esempio:

Dopo le danze lezginke e i villaggi arrivati sulla Piazza Rossa, ora sono arrivate anche le danze indiane. Ricordo che il numero di lavoratori provenienti dall’India in Russia è cresciuto del 25% nell’ultimo anno e che entro la fine dell’anno il loro numero supererà le 70 mila persone. Per ora 70 mila

In altri post si parla di un reclutamento di massa di manodopera indiana:

La Russia pianifica di attrarre su larga scala lavoratori migranti dall’India. Il relativo accordo potrebbe essere firmato a dicembre. Come osserva il Times of India, il numero di lavoratori indiani in Russia è già aumentato del 25% in un anno e entro la fine del 2025 supererà le 70 mila persone, principalmente nei settori dell’edilizia e del tessile

Altri contenuti spingono la narrazione oltre:

Mumbai. Un’azienda di reclutamento di personale seleziona indiani per lavorare in Russia. I candidati sono così tanti che i colloqui si tengono direttamente all’interno dell’aeroporto. Migliaia di indiani vengono selezionati per andare in Russia e, se il colloquio va a buon fine, vengono subito caricati sugli aerei e portati nella Federazione Russa, dove completano le pratiche in terminal migratori appositamente costruiti per accogliere centinaia di migliaia di migranti dall’India

Tra i post, troviamo anche riferimenti a incontri con minorenni russe:

I nostri nuovi amici dall’India si stanno già divertendo un mondo in Russia e stanno persino incontrando delle ragazzine di 13 anni.

Nell’ultimo post sopra riportato è presente uno dei video realizzati da Jitendar. La stessa clip è presente in altri canali Telegram russi, come Kompromat 2.0 (@kompr), insieme ad altre scene dove vengono ripresi uomini indiani in compagnia di donne russe:

I migranti indiani si vantano in massa delle loro relazioni con donne russe e arrivano perfino a partecipare a ‘Davaj pozhenimsja’, quindi si tratta di una parte della propaganda ufficiale della Federazione Russa, dato che il Primo Canale ne è il principale megafono.

I lavoratori immigrati hanno riempito i social di video in cui raccontano delle loro relazioni con ragazze locali.

I video si diffondono nei gruppi indiani e raccolgono migliaia di like.

I giovani utilizzano questo tipo di contenuti per sottolineare il proprio ‘successo’ in Russia.

In precedenza avevamo raccontato della pubblicità di tour ‘a caccia di spose‘ per cinesi a Vladivostok

Nei canali russi, come nel post del 20 dicembre 2025 di Right Highlights (@right_high), circola anche il video di Jitendar con i sottotitoli falsi:

Primo video: una ‘Natasha’ se la spassa con un indiano e ci limona pesantemente.

Secondo video: le donne asiatiche, appena capiscono che davanti a loro c’e’ un indiano, scappano dal ‘pajit’ come se fosse merda.

Perche’ succede questo? Davvero le ‘Natasha’ sono le uniche donne bianche che non si fanno problemi a sporcarsi con il biomateriale e la merda proveniente dai villaggi piu’ sudici del pianeta?

Il video con i sottotitoli falsi circolava già il 19 dicembre 2025 da profili dell’Azerbaigian.

Considerate le date dei post, il video con i falsi sottotitoli è stato poi condiviso da profili pro Ucraina come quello di Anton Gerashchenko (post X del 22 dicembre) e contestato immediatamente da Ishaan Tharoor, giornalista del Washington Post di origine indiana:

Il post di Gerashckenko risulta attualmente rimosso:

La curiosa condivisione dai social cinesi

Il gruppo di video condiviso da alcuni canali russi risulta diffuso da piattaforme cinesi come Zhihu. Ecco un post del 13 dicembre 2025, chiaramente in ottica anti-Russia:

I migranti indiani si vantano delle loro relazioni con donne russe. I migranti indiani si stanno vantando sempre più delle loro relazioni sentimentali con donne russe, arrivando perfino a comparire in programmi televisivi di incontri. Un gran numero di lavoratori migranti pubblica sui social video in cui descrive i propri rapporti con donne locali. Questi filmati si stanno diffondendo ampiamente nelle comunità online indiane e raccolgono migliaia di like. I giovani uomini russi utilizzano questo tipo di contenuti per ostentare il proprio ‘successo’. Lo stile è identico a quello dei video popolari interni cinesi, così come la struttura narrativa. Questo mette inoltre in evidenza quanto oggi i russi siano considerati di basso livello

Conclusioni

Il video di Jitendar traveler non contiene alcun riferimento alla guerra in Ucraina, alle donne russe o a presunti inviti all’immigrazione di uomini indiani. Il contenuto risulta trasformato in uno strumento di propaganda da più fronti. Da una parte viene utilizzato per sostenere la tesi di una Russia che manderebbe i propri cittadini a morire al fronte per poi venire sostituiti da non russi. Dall’altro viene impiegato in ambienti russi e filorussi per alimentare una narrazione razzista sull’immigrazione, evocando la teoria della “sostituzione etnica” e dipingendo i lavoratori stranieri come invasori. Da parte dei canali russi, la presenza degli uomini indiani viene vista come una minaccia alle donne russe o come la prova di tradimento da parte di queste ultime nei confronti degli uomini russi.

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