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Aurora Livoli trovata morta a Milano, l’uomo che la seguiva sul marciapiede e i segni sul corpo: cosa è successo in quel cortile. L’ultima telefonata con i genitori e le altre fughe

31 Dicembre 2025 - 07:38 Giovanni Ruggiero
Aurora Livoli
Aurora Livoli
La 19enne si era già allontanata altre volte da casa, in provincia di Latina. I genitori l'hanno riconosciuta dalle immagini diffuse dai carabinieri. Le ipotesi su che cosa sia successo nel cortile in cui è stata trovata senza vita

Non ha ancora un’identità l’uomo che compare nel video accanto ad Aurora Livoli nelle sue ultime ore di vita. Gli inquirenti però hanno messo a fuoco un profilo preciso: corporatura esile, altezza superiore di una ventina di centimetri rispetto alla ragazza, capelli corti e ricci, giubbino scuro addosso. È su di lui ora che si concentrano le indagini coordinate dal pm Antonio Pansa e condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo guidati dal colonnello Antonio Coppola. Le telecamere di via Padova lo immortalano mentre cammina dietro Aurora la notte tra il 28 e il 29 dicembre, poco prima che la diciannovenne venisse trovata seminuda nel cortile di via Paruta 74.

La storia di Aurora: l’adozione e gli studi interrotti

Aurora Livoli era nata a Roma ma viveva a Monte San Biagio, in provincia di Latina. A cinque anni era stata adottata da Ferdinando Livoli, tecnico odontoiatra, ed Erminia Casale, architetta. Nel piccolo paese tutti ricordano i genitori come «due brave persone», come ha confermato anche il sindaco Federico Carnevale esprimendo cordoglio. La ragazza si era diplomata nel 2024 all’Itis Pacinotti di Fondi in indirizzo chimico, lo stesso istituto frequentato da Paolo Mendico, il quattordicenne suicida a settembre per presunti episodi di bullismo. Aveva provato a iscriversi a Chimica alla Sapienza, ma non aveva mai seguito le lezioni. Sui social mostrava il volto solare di una giovane con passioni per musica e moda, ma dietro c’era una fragilità evidente.

Gli allontanamenti e l’ultimo contatto con la famiglia

Secondo chi indaga, Aurora «scappava spesso, ogni mese». Un comportamento che tradiva un disagio interiore profondo e un bisogno di libertà che raccontava ai genitori adottivi. L’ultimo allontanamento risale al 4 novembre, quando lascia volontariamente l’abitazione di famiglia: «Non ci ha detto niente – ha spiegato il padre Ferdinando al Messaggero – ha aspettato che io e mia moglie uscissimo. Quando siamo tornati non c’era più. È evidente che non voleva dare spiegazioni. Sapeva che ci saremmo opposti e che avremmo tentato di farla ragionare».

Fino al 26 novembre mantiene i contatti, rassicurando i genitori sulla salute ma ribadendo una decisione netta: «Non torno». Poi il silenzio. Il 10 dicembre i genitori presentano denuncia: «Sapevamo che era a Milano attraverso delle persone che l’avevano sentita e che ce lo hanno riferito, ma niente di più preciso. Non sappiamo nemmeno come avesse vissuto in tutto questo tempo, se avesse trovato un lavoretto. Quando l’abbiamo sentita l’ultima volta ci ha solo detto che stava bene e che non aveva intenzione di tornare a casa. Non so se è possibile comprendere quanto fossimo in ansia». In tutto questo periodo Aurora non risulta mai fermata per controlli, rendendo impossibile ricostruire quando sia arrivata nel capoluogo lombardo e se avesse appoggi in città.

Il video dell’ultima notte: insieme verso il cortile

Le immagini diffuse dai carabinieri sono state decisive per l’identificazione. Inizialmente i frame venivano mostrati nella speranza che qualcuno riconoscesse la ragazza senza nome trovata morta. È stato il padre a presentarsi nella caserma di Fondi dopo aver visto quei fotogrammi sui telegiornali. Il video mostra Aurora che cammina sul marciapiede stretto di via Paruta, lato civici pari, con indosso piumino scuro, tuta e scarpe da ginnastica. Dietro di lei, a pochi centimetri, l’uomo con il pile chiaro sotto la giacca. Nulla nei filmati suggerisce minacce o costrizione: sembrano muoversi insieme, forse lei fa strada verso un luogo che conosce, racconta il Giorno. Entrano nel cortile del civico 74. Circa un’ora dopo, le telecamere riprendono solo lui mentre esce. Da solo.

Il ritrovamento shock e i segni sul corpo

La mattina successiva il custode trova il corpo di Aurora nel cortile interno del supercondominio. Indossa ancora scarpe da tennis e pantaloni della tuta, ma la parte superiore del corpo è completamente nuda, coperta solo da un giubbotto nero. Accanto al cadavere, i tecnici della Scientifica repertano calze, slip, una felpa rossa e un pacchetto di sigarette. L’ispezione del medico legale rileva tumefazioni all’occhio sinistro e segni sul collo compatibili con strangolamento o soffocamento. L’autopsia, attesa a breve, dovrà chiarire se ci sia stata violenza sessuale e stabilire con certezza le cause del decesso.

La caccia all’uomo e i prossimi passi investigativi

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti. I carabinieri della Compagnia Monforte stanno setacciando tutte le telecamere della zona per seguire gli spostamenti dell’uomo dopo l’uscita dal cortile. Gli investigatori escludono che Aurora avesse seguito un fidanzato a Milano o avesse relazioni stabili in città. Restano da chiarire i rapporti con lo sconosciuto: si conoscevano o si sono diretti casualmente nello stesso posto? Nella notte sarebbero state sentite alcune persone. Gli inquirenti confidano che la svolta sia vicina.