Ultime notizie Famiglia nel boscoJeffrey EpsteinLegge di bilancioNataleUcraina
FACT-CHECKINGNATONazismoPoloniaPropagandaRussiaUcraina

La bufala del militare ucraino “nazista” curato in una base NATO in Polonia

31 Dicembre 2025 - 03:25 David Puente
Le prime condivisioni parlano di un prigioniero di guerra ucraino, non di cure in Polonia

Circola un’immagine dove si sostiene che un militare ucraino, con un tatuaggio “nazista”, sarebbe stato recentemente ricoverato in un ospedale polacco, precisamente a Rzeszów, città dove si trova una delle più grandi basi NATO dell’Europa centrale. Attraverso questa narrazione, si insinua che la Polonia stia usando soldi pubblici per curare i nazisti. C’è qualcosa che non quadra.

Per chi ha fretta

  • La foto circola online dal 25 giugno 2023, partita da canali Telegram russi.
  • Le prime condivisioni parlano di un prigioniero di guerra ucraino, non di cure in Polonia.
  • Il riferimento alla Polonia compare solo giorni dopo, senza prove.
  • L’immagine mostra un uomo legato e bendato, non un paziente alleato in cura dai polacchi.
  • Non esistono prove o elementi visivi che permettano di localizzare la scena a Rzeszów o in una base NATO.
  • Non esistono prove che si tratti di un ucraino nazista.

Analisi

L’immagine viene condivisa con la seguente narrazione, fornita da Nicolai Lilin in un post del 7 novembre 2025:

Nei social polacchi è diventata virale una foto di un militare ucraino nazista, arrivato per cure in un ospedale della città polacca di Rzeszów, dove si trova una delle più grandi basi NATO in Europa centrale. Il militare ha una grande aquila con la svastica tatuata sul braccio, un simbolo della Germania nazista dell’epoca del Terzo Reich.

Si sollevano domande legittime sul perché tali persone vengano curate in Polonia, perché le tasse polacche vengano usate per loro e altre questioni spiacevoli. Ma la leadership polacca è soddisfatta di tutto ciò, nessuna reazione.

Nella Polonia moderna, (come anche ai tempi della Seconda Gierra Mondiale), i nazisti sono molto amati dalle élite e da una parte dei cittadini radicalizzati, il che alla fine porta sempre allo stesso risultato: la divisione del Paese.

Cosa non quadra nella foto

C’è un elemento che contraddice apertamente la versione di una cura ospedaliera in Polonia di un ucraino alleato. Nell’immagine completa, l’uomo è legato a una branda con del nastro adesivo che immobilizza petto e braccia. Il nastro adesivo è presente anche sul volto, bendando gli occhi. Una scena non compatibile con un ricovero medico ordinario, né con cure in una struttura sanitaria polacca o NATO.

La diffusione dell’immagine

La foto compare per la prima volta il 25 giugno 2023 nel canale Telegram russo “Tama_tv_Life“, con la didascalia «Prigioniero militare ucraino, a suo dire ‘stava solo zappando l’orto della nonna’. E il nazismo non c’è». La narrazione iniziale è quindi quella di un prigioniero di guerra, usata in chiave propagandistica.

Il giorno successivo, 26 giugno 2023, l’immagine viene pubblicata su X con la frase «Ukrainian POW gets medical treatment». In questo caso si parla genericamente di cure, ma senza alcun riferimento alla Polonia o a basi NATO.

Solo il 29 giugno 2023 inizia a circolare la narrazione che colloca l’uomo in Polonia («I nazisti ucraini vengono curati in Polonia, perché in Germania verrebbero arrestati per quei tatuaggi»), senza fornire alcuna prova.

Nell’immagine condivisa da Lilin compare lo screenshot di un post X dell’account “SenoreAmore”, presentato come recente (viene indicata la data di pubblicazione “9 giorni”). In realtà, come abbiamo visto in precedenza, quel post risale proprio al 26 giugno 2023. Lo stesso screenshot ricompare poi, il 5 novembre 2025, in un post dell’account @MaimunkaNews, da cui Lilin sembra averlo ripreso.

Conclusioni

La foto rilanciata non dimostra che un presunto militare ucraino con tatuaggi nazisti sia stato curato in una base NATO a Rzeszów. L’immagine circola nei canali Telegram russi dal giugno 2023, associata inizialmente a un prigioniero di guerra.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta.

Articoli di FACT-CHECKING più letti
leggi anche