Petardo esplode in mano a un uomo: muore a 63 anni alla periferia di Roma. L’ipotesi dell’ordigno rudimentale acquistato tramite canali illegali

È successo prima ancora che iniziasse la notte di San Silvestro. Intorno alle 17.30 del 31 dicembre, a Malafede, estrema periferia sud di Roma, un uomo è morto dopo essere stato colpito dall’esplosione di un petardo. Un episodio che segna l’avvio delle festività di fine anno, nonostante i divieti e i sequestri disposti nelle ore precedenti dal Campidoglio. La vittima si chiamava Ion Botnari, aveva 63 anni ed era di origine moldava. L’uomo si trovava in strada, in via Cortemaggiore, quando l’ordigno che stava maneggiando è deflagrato improvvisamente. L’esplosione lo ha colpito al torace e alle mani, provocando ferite gravissime e una forte emorragia. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto, ha tentato a lungo di rianimarlo, ma per il 63enne non c’è stato nulla da fare. Al momento dello scoppio era solo.
L’ipotesi dell’ordigno acquistato tramite canali illegali
Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, intervenuti immediatamente sul luogo della tragedia, il petardo sarebbe stato un ordigno rudimentale, probabilmente acquistato attraverso canali illegali. Un elemento che rafforza questa ipotesi è il ritrovamento, a carico del figlio della vittima, di una batteria di fuochi d’artificio. Saranno le indagini a chiarire con precisione la provenienza e la natura del materiale esplosivo.
I controlli e i sequestri in vista di Capodanno
La morte di Botnari arriva in una giornata segnata da controlli e sequestri in tutto il Lazio. Nel pomeriggio, a Frosinone, la Guardia di finanza ha scoperto un laboratorio clandestino per la produzione e il confezionamento di fuochi pirotecnici illegali all’interno di un’abitazione privata. Nell’appartamento, dove viveva un’intera famiglia, sono stati trovati e sequestrati oltre 7.500 articoli pirotecnici artigianali, insieme a polveri da sparo e sostanze chimiche utilizzate per la fabbricazione degli ordigni. Operazioni analoghe sono state condotte anche nel Viterbese. Qui i finanzieri hanno sequestrato più di 3.200 articoli pirotecnici detenuti in quantità ben superiori ai limiti consentiti, con un contenuto esplosivo complessivo di quasi tre quintali. Il materiale era stoccato in un luogo non autorizzato, rappresentando un serio rischio per la sicurezza pubblica. Durante i controlli, inoltre, un esercente è stato sorpreso mentre vendeva fuochi d’artificio a minori di 14 anni, in violazione delle norme che ne consentono la vendita solo ai maggiorenni.
