Suggeriscono rimedi naturali al posto dei trattamenti chemioterapici, ma lo studio che citano non sostiene la loro narrazione
Diverse condivisioni Facebook riportano una clip dove si sostiene che uno studio pubblicato su Nature dimostrerebbe come i trattamenti chemioterapici siano collegati a gravi malattie cardiovascolari. Si sostiene inoltre che esisterebbero trattamenti «naturali» privi di tali eventi avversi che sarebbero ignorati dalle case farmaceutiche. La fonte è un canale Telegram noto per diffondere contenuti inerenti il campo delle medicine alternative. La chemioterapia è spesso bersaglio di chi divulga presunte alternative ai trattamenti contro i tumori, senza fornire però fonti serie a supporto, mettendo in pericolo i pazienti più sprovveduti o condizionati dall’ambiente in cui vivono.
Per chi ha fretta:
Una clip sostiene che i trattamenti chemioterapici porterebbero a eventi avversi cardiaci tali da rendere preferibili alternative “naturali” a quelle standard.
Si cita come fonte a sostegno un recente studio pubblicato su Nature.
Ma i ricercatori non sostengono affatto la narrazione in oggetto.
Analisi
Le condivisioni critiche dei trattamenti chemioterapici in oggetto, riportano la seguente didascalia:
STUDIO SCIOCCANTE dell’Università dell’Alberta, pubblicato su Nature Communications identifica il preciso meccanismo biologico attraverso il quale la chemioterapia causa danni cardiaci permanenti, un effetto collaterale devastante! Tutti i danni della chemioterapia! Puntiamo su cure naturali efficaci e senza effetti collaterali!
Lo studio sugli eventi avversi dei trattamenti chemioterapici
In sintesi, la voce narrante sostiene che i trattamenti chemioterapici secondo la recente ricerca dell’Università dell’Alberta causerebbero danni cardiaci permanenti e irreversibili. Oltre alla cardiotossicità, vengono elencati altri eventi avversi gravi, come il deterioramento cognitivo, l’immunosoppressione e il rischio di sviluppare tumori secondari. Si contrappone quindi la medicina “ufficiale” – che si baserebbe sul mero profitto -, a non meglio precisate terapie «naturali».
Tutti i farmaci prevedono un rischio di eventi avversi, che va commisurato rispetto ai benefici. In questo caso la chemioterapia serve a prevenire un “effetto collaterale” ben peggiore di quelli elencati dalla voce narrante, ovvero la morte del paziente. Ma cosa mostra esattamente lo studio citato?
I ricercatori non sostengono che la chemioterapia sia inefficace, né suggeriscono che debba essere abbandonata. Semplicemente studiano le ragioni per cui certi farmaci possano essere rischiosi per il cuore. Questo non riguarda solo la terapia, ma anche il tumore, che “prepara il terreno”. Per approfondire suggeriamo la lettura di due articoli divulgativi che hanno trattato lo studio in oggetto, qui e qui.
Conclusioni
Lo studio in oggetto non suggerisce di abbandonare i trattamenti chemioterapici in quanto più pericolosi che efficaci, a favore di trattamenti più “naturali”, anzi mostra che è il tumore stesso a preparare il terreno a eventuali problemi cardiovascolari. I ricercatori vogliono quindi contribuire a migliorare le terapie standard, non certo ad abolirle.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta.