Dalla finanza al lavoro nelle miniere: quali sono i settori dove si guadagna di più?

Incrociando i dati Ocse, Istat e JobPricing, abbiamo elaborato delle liste che potrebbero aiutarvi a scegliere il lavoro dei soldi, ma non dei sogni

«Vorrei studiare lettere moderne, ma mi sono iscritto a medicina per guadagnare di più». Frasi come questa sono sulla bocca di molti studenti universitari. La soddisfazione per il proprio lavoro, del resto, è spesso legata anche alla busta paga. Allora quali sono i settori davvero remunerativi in Italia? Ecco una lista che può aiutarvi a orientare le vostre scelte, ma ricordate: i soldi non fanno la felicità.


Prima di elencare i lavori più remunerativi, confrontiamo il salario medio italiano con quello degli altri Paesi della zona euro. I cittadini più fortunati per paga media annuale sono i lussemburghesi (63.615€), seguiti dagli irlandesi (47.116€) e dagli olandesi (46.755€). In questa classifica, l’Italia occupa la nona posizione con un salario medio annuale di 29.214€. In ottava posizione, con un buon distacco, i cittadini francesi (37.622€). In decima posizione, molto vicina all’Italia, c’è la Spagna (28.064€).


Focalizzandoci sull’Italia, il primo dato rilevante è che esiste ancora un divario molto ampio tra retribuzioni al Nord, al Centro e al Sud. Gli occupati di Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Emilia-Romagna guadagnano in media il 7,2% in più rispetto ai lavoratori del Centro Italia e il 18% in più rispetto a quelli del Sud e delle Isole. Tra i motivi, la concentrazione di multinazionali e un costo della vita maggiore che giustifica salari più alti. Ma quali sono i settori con la retribuzione più alta nel mondo del lavoro italiano?

  1. Banche e servizi finanziari (42.134 €)
  2. Farmaceutica e biotecnologie (39.949 €)
  3. Idrocarburi e gas (37.733 €)
  4. Ingegneria (37.367 €)
  5. Telecomunicazioni (36.631 €)

Seguono, per paga media annuale, i lavori legati all’informatica, al settore assicurativo, all’aeronautica e alla chimica. I settori mediamente meno remunerativi sono l’edilizia, il turismo, ristorazione, accoglienza e il settore primario (agricoltura, allevamento, pesca, eccetera). Nella lettura di questi dati va considerato che determinati settori prevedono la presenza di più figure dirigenziali (più pagate), mentre nell’edilizia, come nell’agricoltura e nell’allevamento, ci sono più operai che manager. Tra i lavori manuali più pagati, spicca quello dell’estrazione di minerali da cave e miniere: soprattutto per il rischio di quest’attività, la sua retribuzione oraria è tra le più alte, in media corrisponde a 15,90€ l’ora.

Un altro dato rilevante riguarda la dimensione aziendale. I dipendenti delle imprese più grandi, con oltre 1.000 impiegati, guadagnano in media 39.976€ annui. Chi svolge la stessa mansione in micro aziende con meno di 10 dipendenti, ha uno salario medio di 25.953€. Continua a essere forte il gender gap in Italia: prendendo in esame tutti i ruoli lavorativi in ogni settore, in media gli uomini guadagnano il 10,4% in più rispetto alle donne. Una percentuale che si traduce con una media di 2.900€ annui in più: è come se le donne, fino alla prima settimana di febbraio, lavorassero gratis.

Nella pubblica amministrazione, la media delle retribuzioni più alte riguarda:

  1. Magistrati (125.637€)
  2. Dirigenti dei vigili del fuoco (76.109€)
  3. Dirigenti delle forze dell’ordine (72.621€)
  4. Dirigenti medici e veterinari (71 789€)
  5. Dirigenti militari e della difesa (71 477€)