Diciotti, il senato salva Salvini con 237 voti. Il ministro: «Ringrazio M5S, le cose si fanno in due»

«Non è un gesto di altruismo, è che con il M5S abbiamo fatto molte cose insieme», dice il ministro dell’Interno che sostiene di essersi emozionato durante il discorso in aula. Le senatrici Nugnes e Fattori hanno dichiarato di votare in dissenso rispetto alla linea del Movimento

Con un’ampia maggioranza, il Senato ha deciso che il ministro dell’Interno Matteo Salvini non dovrà rischiare di andare a processo per il caso Diciotti. I voti a favore della«non autorizzazione a procedere» sono stati 237, mentre 61 i contrari. Nessuno si è astenuto. «In aula mi sono emozionato» spiega il leader della Lega passeggiando per il centro di Roma.


Questa mattina per tenere il discorso con cui ha chiesto ai colleghi di votare «no» all’autorizzazione a procedere chiesta dal Tribunale dei Ministri, si è seduto tra i banchi dei senatori leghisti e da lì ha ringraziato gli alleati di governo.


«Non è altruismo, ma quello che è giusto è giusto», spiega a Open il vicepremier Salvini. Gesto sibillino secondo alcuni osservatori, nel giorno in cui il presidente del consiglio Comunale di Roma veniva arrestato e il Movimento 5 Stelle votava contro un’autorizzazione a procedere: due fatti difficilmente immaginabili fino a pochi mesi fa.

Le senatrici Paola Nugnes ed Elena Fattori – già sotto indagine del collegio dei probiviri – hanno dichiarato in aula il loro voto in dissenso con la linea M5S e rischiano l’espulsione.

Diciotti, il senato salva Salvini con 237 voti. Il ministro: «Ringrazio M5S, le cose si fanno in due» foto 1

Ansa/Tabellone voti sul caso Diciotti. 20 marzo 2019

Presente in aula il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, come annunciato già ieri. E gli applausi a sostegno di Salvini sono arrivati non solo dalla Lega, ma anche dai banchi del Movimento 5 Stelle. Il senatore Michele Giarrusso, autore del gesto delle manette contro gli esponenti Pd, ha dichiarato di «votare no all’autorizzazione a procedere, con orgoglio».

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