La strage evitata dello scuolabus, i ragazzi tornano a scuola e incontrano i carabinieri che li hanno salvati

«Rami vuole lo ius soli? Si faccia eleggere. La cittadinanza non è un biglietto per il Luna Park», aveva detto il ministro dell’Interno. Oggi i ragazzi della II A e della II B della scuola Vailati di Crema tornano sui banchi

I 51 studenti della scuola Vailati di Crema stamattina tornano in classe e incontrano i carabinieri che li hanno salvati mentre l’autista Ousseynou Sy stava dando alle fiamme lo scuolabus su cui erano a bordo. Il fallito attentato, avvenuto a San Donato Milanese, ha riacceso il dibattito sullo Ius Soli, ovvero sulla concessione della cittadinanza in base al luogo di nascita.


I 51 bambini che viaggiavano sul bus dirottato da sono stati salvati dalle telefonate provvidenziali di due italiani di seconda generazione: Rami e Adam, due ragazzi nati in Italia da genitori stranieri e pertanto privi della cittadinanza. Il padre di Rami, dopo l’accaduto, ha subito chiesto al ministro dell’Interno di concedere la cittadinanza a suo figlio.


La posizione di Matteo Salvini

Salvini non ha escluso l’ipotesi, ma per quanto riguarda la legge sullo Ius Soli ha ribadito anche nelle scorse ore che «la cittadinanza è una cosa seria e arriva alla fine di un percorso di integrazione, non è un biglietto per il Luna Park».

Dopo l’apertura di Salvini sulla sua domanda di cittadinanza, lo stesso Rami aveva detto che se la cittadinanza fosse concessa a lui allora dovrebbe essere concessa a tutti. «Se Rami vuole lo ius soli si faccia eleggere», aveva risposto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ora – dopo le polemiche – ha teso la mano al ragazzino: «Ne riconosco il merito».

Salvini ha aggiunto che in casi straordinari la cittadinanza può essere concessa prima del tempo e che nel caso di Rami la procedura è avviata: «Stiamo proseguendo con tutte le verifiche del caso, spero di incontrarlo presto e ringraziarlo per il suo coraggio».

Giuseppe Sala attacca Salvini: «Eviti il dibattito sulla legge»

Con la battuta «si faccia eleggere» rivolta a Ramy il ministro dell’Interno «sfugge al dibattito», ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, attaccando il ministro Salvini. «Io non voglio mettere il cappello su questi fatti, come fanno in tanti, perché i temi sono complessi.

Certo la battuta di Salvini mi sembra una risposta che non ha senso». «Adesso si riattiverà il dibattito sullo ius soli – ha aggiunto – che è una questione significativa. Giusto che ne parli il Parlamento, quindi io voglio evitare di cavarmela con delle battute, ma certamente c’è un tema di tanti ragazzi che sono nati in Italia e vivono la nostra cultura».

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