Insulti alla guardialinee: «Il telecronista ha incitato all’odio contro le donne»

In una nota congiunta del comitato Pari Oppurtunità della Federazione Nazionale della Stampa, dell’Usigrai e di Giulia Giornaliste: «Parole gravi, violente, misogine». La senatrice Pd Sbrollini presenta un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio

Dopo la sospensione dall’Ordine dei giornalisti campani, Sergio Vessicchio, il telecronista che ha definito «uno schifo» il fatto che l’assistente dell’arbitro della partita Agropoli – Sant’Agnello fosse una donna, rischia una denuncia per istigazione all’odio. È quanto si apprende da una nota congiunta del Cpo (il Comitato Pari Oppurtunità) della Federazione Nazionale della Stampa, dell’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai) e di Giulia Giornaliste (Giornaliste Unite Libere Autonome, associazione che promuovere l’uguaglianza dei generi nella società con particolare attenzione al mondo del giornalismo). «Questa volta – si legge nella nota – si va oltre le offese sessiste. La parole usate dal telecronista Sergio Vessicchio dell’emittente CanaleCinqueTv durante una diretta del campionato d’eccellenza campano della partita tra Agropoli e Sant’Agnello sono un vero e proprio incitamento all’odio contro le donne».


L’assistente donna – aveva detto Vessicchio è una cosa inguardabile. È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le società spendono centinaia di migliaia di euro, è una barzelletta della Federazione una cosa del genere. Una cosa impresentabile in un campo di calcio. «Parole gravi, violente, misogine – prosegue la nota – pronunciate nel week end dello straordinario successo del calcio femminile, che mostrano come ci sia ancora chi resta ancorato al medioevo sportivo». I firmatari proseguono l’appello ricordando come le donne siano sempre più spesso vittime dell’odio discriminatorio online. «Stereotipi pericolosi in una fase in cui, oltretutto, le donne continuano ad essere le prime vittime dell’odio in rete. Per questo abbiamo deciso, come accaduto in altre occasioni, di inviare un esposto all’ordine dei giornalisti della Campania, al quale Vessicchio è iscritto come pubblicista ma attualmente sospeso per undici mesi».


La vicenda arriva anche in Parlamento. In un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio, la senatrice Daniela Sbrollini del Partito Democratico ha chiesto al Governo «se sia a conoscenza dei fatti e quali siano le sue valutazioni in merito; se il Governo non ritenga, altresì, anche alla luce delle disposizioni di legge, di intraprendere le opportune iniziative al fine di garantire l’utilizzo da parte dell’emittente CanaleCinqueTv,» – continua la senatrice – «nonché in generale da parte delle imprese tv tutte, sia private che pubbliche, di un linguaggio pienamente rispettoso dell’immagine e del ruolo della donna all’interno del nostro Paese». Nell’interrogazione la senatrice Sbrollini fa riferimento al fatto che il giornalista non si è scusato: «Le frasi che Sergio Vessicchio ha utilizzato nei confronti dell’assistente dell’arbitro Annalisa Moccia sono gravemente sessiste, discriminatorie, basate su evidenti pregiudizi e stereotipi. Successivamente, su Facebook, Vessicchio non si è scusato, ma ha definito quanti avevano espresso pubblico disaccordo “squallidi moralisti”».