La nuova proposta della Lega per facilitare l’acquisto (e l’uso) delle armi. Di Maio: «Non la voteremo mai»

di OPEN

Settanta parlamentari della Lega hanno firmato un disegno di legge che facilità l’acquisto delle armi. Prima è arrivata la stroncatura di Di Maio, poi quella del vicepremier leghista

La riforma sulla legittima difesa è legge. Il cavallo di battaglia del ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato approvato in via definitiva il 28 marzo. Ora, la Lega guarda allo step successivo: facilitare l’uso delle armi. A poche ore dall’approvazione in Senato, 70 deputati del Carroccio hanno presentato una proposta finalizzata a «rendere più agevole l’iter per acquistare un’arma destinata alla difesa personale». 


Proposta che non piace a Di Maio che ha scritto su Facebook «nessun eletto del MoVimento la voterà. Nessuno!», ma nemmeno allo Salvini, che ha sconfessato l’iniziativa dei suoi colleghi di partito: «Per quello che mi riguarda la legittima difesa garantisce più diritti e più tutela alle vittime. Non voglio in giro nemmeno mezza pistola in più, quindi invito l’amico Di Maio a occuparsi di ciò che il Parlamento farà, non di quello di non è all’ordine del giorno».


Mettiamo un attimo i puntini sulle i: io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il…

Posted by Luigi Di Maio on Friday, March 29, 2019

Cosa prevede l’attuale normativa

Al momento, in Italia è possibile acquistare una pistola anche senza avere il porto d’armi. A regolarne il possesso è un decreto del Ministero dell’Interno del 2001, che non rende obbligatoria la denuncia delle armi ad aria (o a gas) compressa, i cui proiettili non siano dotati di un’energia cinetica superiore a 7,5 joule.

Il limite è uno dei più bassi in Europa, considerando che in Francia il limite è di 40 e in Spagna di 21. Superata quella soglia, l’arma è considerata da fuoco e c’è bisogno di una denuncia per il possesso e un’autorizzazione per l’acquisto. La richiesta può essere avanzata per uso venatorio (caccia), per finalità sportive o per difesa personale.

Cosa prevedeva la proposta della Lega

I promotori della legge, di cui la prima firmataria è Vanessa Cattoi, sono intenzionati ad alzare l’asticella dei joule per la libera vendita, portandoli da 7.5 a 15. In questo modo, l’iter per acquistare un’arma da fuoco a fini di legittima difesa sarebbe facilitato e velocizzato, concesso senza dover passare per autorizzazioni o denunce. 

«La richiesta del porto d’armi per uso venatorio è solo un pretesto per avere un’arma in casa per difendersi dai malviventi», sottolineano. E a beneficiarne dovrebbero esserne soprattutto quei lavoratori che fanno dei mestieri, secondo la Lega, più a rischio: il permesso per difesa personale verrebbe concesso  soprattutto a benzinai e gioiellieri, a chi sa maneggiarla e a chi è «in uno stato psico-fisico pressoché perfetto».

La ministra della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno ha però voluto sottolineare a Radio Anch’io che «questa proposta dei deputati della Lega non è nel programma di Governo, né calendarizzata», e che «non ha relazioni» con la legge legittima difesa.

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