Telenovela Brexit, l’Ue concede un’altra proroga: oggi l'(ennesimo) incontro decisivo

La proroga potrebbe durare un anno, ma c’è la possibilità che sia interrotta nel caso in cui il Parlamento britannico trovasse un accordo prima della nuova scadenza

Il Consiglio europeo ha accolto la richiesta della premier Theresa May di posticipare la Brexit. Nei piani iniziali il Regno Unito sarebbe dovuto uscire dall'Unione europea il 12 aprile. La data limite di questa proroga sarà decisa oggi, 10 aprile, in una riunione cruciale del Consiglio europeo.


Nelle conclusioni del vertice straordinario sulla Brexit che si è tenuto il 9 aprile si legge che se il Parlamento britannico riuscirà a trovare un accordo prima del 12 aprile, la proroga sarà interrotta e la separazione «avverrà il primo giorno del mese successivo».


In cambio della proroga, l'Ue ha posto una condizione: che il Regno Unito partecipi alle elezioni europee. Durante il periodo concesso, il Regno Unito dovrà inoltre «astenersi da qualsiasi misura che possa mettere a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi dell'Unione».

Nel testo uscito dalla riunione, viene valutata anche l'ipotesi che il Regno Unito possa tornare sui suoi passi e scongiurare la Brexit. Ma la premier May non vuole seguire questa linea e lo ha fatto presente in varie occasioni.

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I parlamentari inglesi approvano la mozione per ritardare la Brexit

Il 9 aprile May ha ottenuto l'ok del suo Parlamento a una proroga al 30 giugno. Poi, ha incontrato sia il Presidente francese Macron, al quale ha detto di voler evitare di partecipare alle europee, che la Cancelliera tedesca Merkel. Secondo i media tedeschi, la Germania sarebbe favorevole a un rinvio della Brexit fino al 2020, la Francia no.

Merkel può contare anche sul supporto del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che in una lettera ai 28 membri del Consiglio europeo ha scritto: «Credo che dovremmo discutere un rinvio alternativo e più lungo. Una possibilità sarebbe un'estensione flessibile, che durerebbe solo quanto necessario e non oltre un anno».

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