Il rogo di Notre Dame non ferma i Gilet gialli: ancora scontri e saccheggiamenti

In fiamme decine di scooter, spaccate vetrine e svaligiati negozi a Place de la Republique a Parigi

Il clima di commozione e di unità nazionale dopo il rogo della cattedrale di Notre Dame non ferma i gilet gialli. Anzi, al centro dell’atto 23° delle proteste dei casseur la maxicolletta a favore della ricostruzione della cattedrale dopo l’incendio: «Milioni per Notre-Dame, e i poveri?»si legge su alcuni cartelli. Già nel primo pomeriggio di oggi 20 aprile si registravanogià 126 fermi, mentre nella zona della Bastiglia alcuni cassonetti venivanodati alle fiamme.


I primi scontri con la polizia si sono verificati quando il corteo ha raggiuntoPlace de la Republique. Cassonetti e materiale di cantiere sono stati dati alle fiamme, auto danneggiate e oggetti lanciati contro gli agenti, che hanno risposto con lacrimogeni. Le tensioni sono esplose sul boulevard Richard Lenoir, non lontano dal luogo simbolo della Rivoluzione francese.


Sono decine gli scooter dati alle fiamme e gettati al centro del boulevard Richard Lenoir e della rue du Faubourg du Temple. La polizia hafatto uso di granate assordanti per sgomberare gruppi di black bloc che avevano messo un furgone di traverso per impedire ai pompieri di accedere ai focolai di incendio. L’aria è diventata irrespirabile in tutto il quartiere per la gran quantità di gas lacrimogeni e per il denso fumo nero che si alza dai veicoli in fiamme.

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APlace de la Republique icasseur hanno spaccato alcune vetrine e svaligiato dei negozi. Ètoccato a McDonald’s, poi al magazzino Go Sport (materiale sportivo prelevato dalle vetrine e lanciato verso la folla festante), quindi a un negozio di telefoni cellulari.

A place de la Republique, dove l’ordine di dispersione non è stato rispettato dai manifestanti, squadre di agenti intervengono a ripetizione dove ci sono tentativi di saccheggio o danneggiamenti. Sulla piazza sono stati montati camion con idranti a getto di liquido colorante (blu) per identificare successivamente i manifestanti coinvolti nei disordini. I fermi sono saliti a 189, contro i 15 di una settimana fa a metà pomeriggio.

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