«Il 25 aprile? Non mi interessa il derby fascisti-comunisti».Da quando il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato che non parteciperà alla Festa della Liberazione dal nazifascismo, perché preferisce andare a combattere la mafia nelfortino di Corleone, il 25 aprile si è trasformato improvvisamente in una data "divisiva". E la celebrazione di una data fondamentale per la nostra Repubblicaè diventata un optional.
Tant'è che a Lentate sul Seveso, un comune brianzolo di 15mila abitanti, si è deciso di cancellare i discorsi eliquidare la festa con la deposizione di una corona di fiori. La sindaca di centrodestra, Laura Ferrari – moglie di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato-ha spiegato così i motivi della sua decisione a Open:«Quest'anno volevo fare qualcosa di più equilibrato. Nel rispetto dei caduti, deporremo una corona d'alloro. Ma anziché fare la solita manifestazione, prenderemo un anno sabbatico per costringerci a riflettere».
Lentate sul Seveso.Il Sindaco di Forza Italia Laura Ferrari ha ANNULLATO LE FESTE PER IL 25 APRILE.Noi Sentinelli siamo qui ora a dire cosa ne pensiamo#laresistenzanonhascadenza
Posted by I sentinelli di Milano on Saturday, April 20, 2019
La decisione è stata contestata. Il 20 aprile, i Sentinelli di Milano si sono presentati a Lentate col cartello«Non alLentate la guardia. La Resistenza non ha scadenza».«La memoria legata alla Resistenza – dice Luca Paladini, fondatore de I Sentinelli di Milano -non può conoscere anni sabbatici. È grave la decisione della Sindaca, che con delle scuse strumentali si chiama fuori dai valori dalla nostra Costituzione»
Il caso di Lentate non è isolato: nei giorni scorsi, ci sono state polemiche per la decisione dell'azienda Magneti Marelliche in un primo momentoaveva di escludere i partigiani dalle celebrazioni del 25 aprile, salvo poi ripensarci dopo le pressioni dei sindacati. Contro la festa della Liberazione si è schierato ancheil candidato di centrodestra alle elezioni di Firenze Umberto Bocci, che«ha definito quella del 25 aprile una liturgia divisiva».