Luca Morisi

LUCA MORISI

Chi è Luca Morisi?

«Digital philosopher. Social-megafono, mi occupo quasi 24×7 della comunicazione per il Capitano». Così Luca Morisi sceglieva di presentarsi ai suoi follower di Twitter quando è sbarcato sul social. Per otto anni, dal 2013, è stato lo spin-doctor di Matteo Salvini, ideatore della “Bestia”, la macchina di like, reazioni e commenti sul web che ha reso il leader della Lega una delle personalità social più influenti del Paese. Pochi giorni fa l’abbandono del ruolo – per un periodo sabbatico – e la successiva indagine per presunta cessione di droga che lo ha portato a ritirarsi a vita privata a casa del padre. Infine le scuse: «Non ho commesso alcun reato ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo. Chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori».

Nato il 10 ottobre 1973, dopo la maturità al liceo scientifico Belfiore di Mantova, Luca Morisi si laurea con 110 e lode e consegue il dottorato in Filosofia all’Università di Verona con la tesi L’evoluzione digitale della dimensione simbolica. Dall’alfabeto alla rete. Nello stesso ateneo è docente a contratto tra il 2004 e il 2015. Comincia a muovere i primi passi nel mondo della politica tra gli anni Novanta e i primi del Duemila, con un paio di esperienze, prima da consigliere provinciale di Mantova, poi da consigliere comunale della circoscrizione del centro storico. Nel curriculum online, pubblicato sul sito del ministero dell’Interno, scrive di sé:

«Imprenditore, libero professionista e docente universitario, si occupa di tecnologia fin da giovanissimo. Esperto nella progettazione di database, web application e Intranet/Extranet, ha realizzato sistemi informativi ogni giorno utilizzati da migliaia di utenti, in particolare nel campo sanitario (ASL e strutture ospedaliere)».

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Il ruolo nella Lega

Nelle ricerche Google mai una foto non posata, mai uno scatto relativo alla vita privata: solo immagini per i social, funzionali alla propaganda salviniana, sempre accanto all’ex ministro dell’Interno. In questi anni Luca Morisi ha contribuito in maniera decisiva tanto all’aumento della popolarità di Salvini, quanto a quello dei consensi della Lega, che è passata da un risicato 4% alle elezioni politiche del 2013 al picco del 34% registrato in occasione delle europee del maggio del 2019. Le card con i gattini, l’uso smodato della pubblicità di prodotti rigorosamente made in Italy. Poi il Papeete, le felpe del corpo di Polizia e i giochi a premi come il “VinciSalvini“. E ancora, gli affondi contro le politiche migratorie, i video-bufala contro i migranti. Tutto con un solo obiettivo: aumentare a dismisura la visibilità del Capitano, arrivato a collezionare più di 5 milioni di contatti sul web.

Testo di Giulia Marchina

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